I Nascosti
La recensione del libro di Valentina Tamborra, minimum fax, 167 pp., 35 euro
Non sono tornata solo per il Nissetoget, in realtà appunto mi attendeva la seconda scuola di sangue”, scrive Valentina Tamborra autrice del volume I Nascosti (minimum fax). Dalla festa delle maschere autoprodotte alla mattanza delle renne, dalla magia e dai travestimenti per tutti i sessi a una pratica solo maschile e sanguinaria. Tamborra, che è fotografa ma autrice anche dei testi del volume, segue le gesta del popolo sami, per tempo e nel tempo. Ha conquistato la stima e la confidenza di questa popolazione col ritorno, quasi un rito iniziatico della fiducia. E’ la seconda volta che cambia il corso delle relazioni e questo vale soprattutto per un popolo abituato a preservare la propria identità come un segreto. Se prima si deve resistere al clima inospitale della tundra, poi si deve trovare anticorpi non solo a una “norvegesizzazione” fondata sul nazionalismo e sul darwinismo ma a lutti i loro effetti long term. Tra il 1800 e il 1900, per dirne una, scopriamo che i sami hanno sviluppato un persistente rifiuto per la propria cultura e finito per negare la propria etnia. Il processo di rimozione aumenta fino al 1920 quando vengono considerati una razza inferiore, anormali e destinati all’estinzione. Solo nel 1989 qualcosa trova consistenza quando viene costituito il Parlamento sami, peraltro con poteri limitati e solo poi, nel 1997, allorquando il re Harald V di Norvegia ha riconosciuto che lo stato norvegese è stato fondato sul territorio di due popoli esprimendo rammarico per le politiche precedenti di “norvegesizzazione”. E oggi, dai e dai, c’è una riscoperta della cultura sami ed eventi dedicati come il Riddu Riđđu Festival.
I Nascosti è foto di cieli bassi che ti sembra di poter toccare, neve distesa come un firmamento rovesciato e renne che si contano coi mozziconi di orecchie tagliate, quasi dei certificati di proprietà. D’altro canto, la stessa presenza delle renne è il ritmo della socialità sami e si passa dalla fine della transumanza al periodo in cui vanno a partorire e quindi possono lasciare spazio ai matrimoni alle cresime e battesimi nelle ferie dalla pastorizia. Le renne sono un metronomo della vita di questa gente e vivere al loro fianco fa scoprire all’autrice e anche a noi come, ad esempio, gli occhi delle renne varino colore con mutare delle stagioni dall’oro in inverno al blu in estate. Sarà che i colori – potrebbe non sembrare ma le immagini lo rivelano nitidamente – sono il segno della varietà sami: da quello dei vestiti, all’aurora boreale, al rosso della macellazione, per ritornare al whiteout nevoso.
I Nascosti
Valentina Tamborra
minimum fax, 167 pp., 35 euro
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