Una fogliata di libri

I confidenti

Giorgia Mecca

La recensione del libro di Charlotte Gneuss edito da Iperborea (218 pp., 17 euro)

Karin ha sedici anni, viene da Dresda e sta vivendo il suo primo grande amore. Lui si chiama Paul, l’ha soprannominata virgola, ogni volta che lei lo vede pensa soltanto “che bello che è” e quel pensiero le riempie tutto il mondo.

“Voglia di un’avventura”, le dice un giorno Paul, e vorrebbe che la ragazza lo seguisse, ma Karin non può, è un’adolescente che sa come ci si ribella ma deve fare il bucato, c’è la sua sorellina a cui badare, la nonna da aiutare, una mamma e un papà che, quando lei non ascolta, usano sempre lo stesso metodo: arresti domiciliari.

E’ il 1976 e gli adolescenti tedeschi sognano l’Ovest. Comincia con una fuga, con un abbandono che diventano due I confidenti, romanzo d’esordio di Charlotte Gneuss, tradotto da Silvia Albesano e candidato al Deutscher Buchpreis.

Un giorno Paul dice che non ce la fa più a stare dove sta. La ragazza si preoccupa, è un modo per lasciarla, sospetta, ma lui ha altro per la testa. “Cosa c’è?”, “Tutto”. Lei non capisce. “Non sapevo che cosa fosse tutto per Paul. Per me tutto era Paul”. Di Paul si perdono le tracce, la Stasi la viene a cercare e le fa sapere che se non dice tutta la verità rischia grosso: favoreggiamento di un transfuga. Ma lei non sa niente, è un’adolescente innamorata, e si sente come se qualcuno le avesse strappato il cuore. Per fortuna c’è la sua migliore amica Marie, che la accudisce e le offre cioccolatini al rum mentre guardano la televisione. Marie da grande vuole andare sulla Luna, per il momento non le dispiace darle ripetizioni di matematica.

Dov’è finito Paul? La Stasi continua a starle addosso, la usa per avere informazioni. “Ogni sistema è più fragile di quello che pensi. Ogni sistema è più potente di quel che credi”, le dice un giorno l’agente Wickwalz che diventerà, suo malgrado, per lei uno dei pochi punti di riferimento in un mondo che continua a perdere pezzi, come la Skoda sgangherata di suo padre. Anche la mamma un giorno se ne va. L’agente cerca di rassicurarla dicendole che le decisioni che prendono gli altri non hanno niente a che vedere con noi, con il nostro modo di essere. Non è l’uomo a essere sbagliato, sono le circostanze. Se ne accorgerà anche lei, e non sarà sua la responsabilità, ma degli avvenimenti che le sono caduti addosso. Tradimenti e traditori. Questo siamo, quando non possiamo essere nient’altro. “Tutto passa. Devi solo respirare. Continuare a respirare”.

 

Charlotte Gneuss
I confidenti
Iperborea, 218 pp., 17 euro

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