Una fogliata di libri
Il vecchio al mare
La recensione del libro di Domenico Starnone edito da Einaudi (128 pp., 17 euro)
Giocando con l’articolo determinativo, Domenico Starnone muta l’hemingwayano Il vecchio e il mare ne Il vecchio al mare. Non più una lotta o non solo la lotta sempiterna con la natura e la propria vecchiaia, ma un tentativo – non del tutto riuscito – da parte del protagonista di una resa a fronte di una vita che si fa inesorabilmente invecchiata. Non più e non solo un finale di partita, una storia da ultimo colpo di coda, ma uno spazio di vita ormai centrale, quasi maggioritario nella vita degli uomini, un vero stato di vecchiaia permanente. Nicola Gamurra, il protagonista del breve romanzo, vive quindi a mezza via tra il Santiago di Hemingway e una specie attempato Gustav von Aschenbach di Thomas Mann, senza però le ambizioni eroiche del primo e tanto meno i repressi desideri del secondo. Anzi, Nicola è in cerca di una pace nuova sulle rive del mare d’ottobre. Nicola vorrebbe una nuova tranquillità, per lui inedita dopo una vita fatta di obblighi e continue e ossessive rincorse, ma scopre attraverso la memoria che lo riporta alla madre la possibilità di un incontro insolito. E così, come spesso capita – in particolare ai non poco goffi personaggi di Domenico Starnone – inseguire la pace diviene null’altro che un nuovo ricercato inseguimento contenente però una fuga interiore da sé, la cui rivelazione ha sempre esiti imprevedibili. Agente primario dello sconforto di Nicola è una giovane donna, l’ombra di una madre ricordata nel pieno della sua gioventù, ma anche il possibile scampolo di un’amante che però Starnone definisce ambiguamente, giocando con i più prevedibili cliché e in alcuni casi cadendoci insieme al suo protagonista. Così Nicola, più che da un senso di inadeguatezza, è abitato da un sentimento inedito di scoperta. Uno stupore emotivo figlio anche di un’anzianità sempre più spesso dominante nella vita di una persona.
L’autore riesce con una narrazione agile e rapida a dare corpo a un noir emotivo dentro al quale riprendere stilemi tipici della sua più recente produzione in cui contemporaneo e memoria si mischiano svelando e confondendo. Il vecchio al mare sembra come un ultimo elemento di un discorso letterario in grado di cogliere nel racconto di vite minime, un tempo contemporaneo estenuato e fortemente privato di senso. Un tempo che accoglie un invecchiamento lunghissimo, oltre il preventivato. Una stagione sorprendente e inedita di cui Domenico Starnone è tra i più chirurgici interpreti.
Domenico Starnone
Il vecchio al mare
Einaudi, 128 pp., 17 euro
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