Una fogliata di libri

Tutto deve brillare. Vita e sogni di Moana Pozzi

Raffaella Silvestri

La recensione del libro di Francesca Pellas edito da Blackie edizioni (256 pp., 21 euro)

Poco prima di morire, a trentatré anni in un ospedale di Lione nel 1994, Moana Pozzi pronuncia questa frase: “Mettetemi in frigorifero prima che arrivi mio padre”. Una frase decisamente dark, che in questo libro viene riportata due volte. La prima volta in modo che il lettore non la metta a fuoco, non ci si soffermi, abbagliato dall’immagine luminosa di questa “piratessa”. Moana Pozzi è un personaggio che esce dai confini di ciò che era immaginabile prima di lei, è spregiudicata e libera. La prima ad aver mischiato i piani: star del porno ma anche personaggio del pomeriggio televisivo, e prima piccole parti in alcuni film, fra cui “Borotalco” di Carlo Verdone. Quando ha iniziato a fare film hard aveva già messo un piede nel mondo del cinema, faceva provini con alterne fortune, ma non era obbligata a fare porno. Il corpo come strumento di emancipazione: le donne oggetto sono le casalinghe che lavano e stirano e fanno le serve, dice Moana, io faccio quello che voglio. Voleva diventare famosa, un’icona perfino, lasciare un segno, essere amata. E ricca: riempie la casa di oggetti preziosi, di nero e di oro, dopo che per vivere a Roma aveva dovuto farsi mantenere nei residence da uomini a cui appiccicava qualche sentimento. Questo libro tiene insieme le parole della stessa Moana e le parole di chi l’ha conosciuta o incrociata, con varie interviste condotte da Pellas e incorporate nel racconto – come quella a Stefania Craxi, che parla con relativa serenità della relazione extraconiugale del padre. Ci sono anche le parole di autori contemporanei di cui sono inseriti brevi contributi originali, fra i quali Jonathan Bazzi e Melissa Panarello. La scrittura dell’autrice sostiene il sogno della protagonista, poi tesse interrogativi e accompagna il lettore sempre più a fondo, prima di tornare alla frase finale. Accanto all’immagine del personaggio che, in Filosofia moana (l’autobiografia), racconta di aver amato il sesso fin da ragazzina e dà i voti ai suoi amanti celebri – un’icona di empowerment, che difendeva il desiderio non aveva paura di essere definita puttana – si comincia a delineare anche la figura di una donna impenetrabile. Quell’ombra sul rapporto col padre, anticipata da mezze frasi confidate all’autista (ex funzionario dei servizi segreti). Se il sesso è stato un mezzo di emancipazione, non è del tutto escluso che sia stato anche un’iniziazione brutale, forse un abuso, e la forza di questo racconto è proprio nel mostrare come le due cose possono convivere: “Tu che sei pirata, sirena, e canto per i marinai”. 

 

Francesca Pellas 
Tutto deve brillare. Vita e sogni di Moana Pozzi
Blackie edizioni, 256 pp., 21 euro

Di più su questi argomenti: