Una fogliata di libri
Il giardino contro il tempo
La recensione del libro di Olivia Laing edito da il Saggiatore, 368 pp., 26 euro
"Un giardino contiene segreti, lo sappiamo tutti, elementi sepolti che possono crescere in modo insolito o germogliare in luoghi inaspettati. Il giardino che ho scelto aveva dei muri ma come ogni giardino era interconnesso, aperto al mondo”. Parte tutto da un giardino apparentemente abbandonato e incolto che si apre nel retro di una casa di campagna nel Suffolk. Olivia Laing cerca con il marito Ian un luogo dove passare giornate tranquille, dove poter realizzare uno dei sogni che aveva fin da ragazza, quanto studiava botanica. Avere un giardino, prendersene cura, far fiorire ciò che si semina e vederlo crescere. Nel tempo. Complice l’arrivo della pandemia, la scrittrice e critica letteraria inglese dedica tutto il proprio tempo ed energie a ripristinare quel piccolo paradiso perduto. Un luogo concreto, rassicurante, utile e che creava bellezza. Una capsula del tempo, oltre che un portale temporale, come lei lo definisce. “Lo studio della botanica era un’educazione al guardare che rendeva il mondo di tutti i giorni più intricato, finemente dettagliato, come se a un tratto possedessi una lente di ingrandimento che triplicava le mie capacità visive”. Il giardino è per Olivia una forma di educazione anche alla pazienza, al saper osservare e aspettare. Solo il tempo infatti disvela quali piante eliminare e quali tenere, cosa sembra oramai non dare più frutto e che all’improvviso invece risorge. Il giardino racconta quindi di una diversa concezione del tempo che è ciclico e stagionale, fatto di cadenze e regole ma anche di impreviste manifestazioni. E’ un paradigma. E forse è anche per questo che tanta letteratura e scienza del passato si sono messe in dialogo con esso. Dal Paradiso perduto di Milton all’Eden biblico, passando per il giardino utopico e socialista di William Morris, il rapporto con lo spazio esterno – spesso privato, più raramente pubblico – offre occasione per ragionare anche sulla valenza politica del giardino, sugli squilibri sociali, i privilegi e le mancanze che vengono rappresentate da questo luogo. La Laing, come sempre nei suoi saggi, intreccia elementi biografici ad affondi nella storia, nella letteratura e nelle scienze sociali. Rende appassionanti e vividi aspetti della realtà particolari per la sua capacità di spaziare, di fare connessione. Di tracciare fili. Fa, con le parole e il pensiero, quello che ha fatto con il suo giardino. Se ne prende cura, intuisce dei percorsi possibili, fa decantare quel che le si mostra e osserva dove la può portare. Per poi lasciare spazio alla libertà.
Olivia Laing
Il giardino contro il tempo
il Saggiatore, 368 pp., 26 euro
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