UNA FOGLIATA DI LIBRI

In sogno ho visto il mondo

Alessandro Mantovani

La recensione del libro di Doris Kareva edito da Bompiani, 384 pp., 19 euro 

"Abbiamo strumenti limitati, ma infinite possibilità”. Così esordisce nella sua prefazione Doris Kareva, poetessa estone celebre in tutta Europa, che Bompiani porta in Italia per la prima volta con un’antologia curata da Daniele Monticelli, il quale illustra all’inizio del volume il criterio con cui esso è stato composto.
Monticelli scrive infatti che, per esporre al meglio la poetica di Kareva – estremamente articolata in un numero di raccolte vasto e protratto nel tempo – l’antologia è stata redatta in base a criteri tematici e non cronologici, offrendoci in questo modo la possibilità di visitare le poesie dell’autrice in base ai loro contenuti.

Procedendo attraverso le sei sezioni, il lettore è quindi in grado di sperimentare la varietà e la complessità di temi tanto profondi quanto tipici della poesia occidentale che non mancano di intrecciarsi superando i rigidi confini antologici. Al centro della poetica di Kareva sta infatti un rapporto – illustrato anche felicemente dal titolo scelto da Monticelli – poliedrico e polarizzato tra dimensione onirica e veglia, morte e vita, concreto e astratto, davanti al quale, però, il soggetto poetico si ritrova spaesato e inerme. Non solamente, infatti, “il sonno confonde”, ma “Vita e sogno – foglie / di un unico albero /  […] due sorelle” di cui “la terza più giovane è la morte” confondendo sistematicamente le coordinate di realtà. 

Cardine attorno a cui ruota questo disordine è poi il senso della vista, anch’esso ambivalente tra spinte verticali e metafisiche e altre concrete e oscene, ma che, anche nel momento di illuminazione nasconde l’impotenza già menzionata e con essa l’occhieggiare del silenzio: “tutti videro, compresero / tacquero”. E’ così infatti che la vista della poetessa assume più facilmente le vesti del testimone che del vate. Ed è proprio legato a questa postura che forse sta uno tra gli aspetti più interessanti dell’antologia, racchiuso nella prima sezione, ossia il rapporto tra poesia e politica. Le difficili relazioni che la estone Kareva intratteneva con l’Unione sovietica traspaiono infatti dai suoi versi che denunciano le politiche di censura e oppressione: “La ruota del potere […] / gira impazzita nella notte scura” e ancora “Stai attenta. Stai attenta. / Se parli, muori”.

Ed ecco che dunque l’antologia di Bompiani riesce a restituire efficacemente le innumerevoli screziature della poesia di Kareva, orientandoci in questa lingua ribollente, giocosa e contraddittoria che dà forma al mondo e ai sogni. 

 

Doris Kareva
In sogno ho visto il mondo
Bompiani, 384 pp., 19 euro