Una fogliata di libri

Kant, l'attualità di un pensiero

Maurizio Schoepflin

La recensione del libro di Heiner F. Klemme edito da Carocci, 104 pp., 13 euro

"Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Suona così una notissima espressione di Italo Calvino. Si potrebbe aggiungere che classica è anche un’opera che permette di essere letta e interpretata in modi diversi e secondo molteplici prospettive. Ciò vale pure per determinati autori, detti anch’essi, come i loro scritti, “classici”. E’ il caso di Immanuel Kant, il sommo pensatore tedesco del quale quest’anno ricorre il terzo centenario della nascita: un grande classico della filosofia, tale da reggere il confronto con personalità del calibro di Platone, Aristotele, sant’Agostino e san Tommaso; un autore che non ci si stanca mai di leggere e che dà origine a sempre nuove interpretazioni. Una conferma di ciò proviene dal recente volume di Heiner F. Klemme, docente dell’Università Martin Lutero di Halle-Wittenberg, che già attraverso la scelta del titolo avverte il lettore che Kant ha tuttora qualcosa di importante e utile da dirci. Per quanto riguarda l’angolatura secondo la quale l’autore ha avvicinato la filosofia kantiana, è lui stesso a fare chiarezza scrivendo: “L’indagine sull’uomo e la sua destinazione per Kant è sempre anche un’indagine sulle condizioni che rendono possibile la conservazione delle sue facoltà razionali… Il tema dell’autoconservazione della ragione travalica i limiti della filosofia pratica per investire l’intera nostra esistenza e propagarsi in tutti gli ambiti del pensiero, del sentimento e della volontà”. E proprio intorno a questo tema Klemme è convinto che il celebre pensatore di Königsberg abbia molto da insegnare all’uomo di oggi: ne è talmente certo che privilegia il confronto con le posizioni critiche nei riguardi di Kant al fine di mostrare sia la  “superiorità” del filosofo prussiano che la sua attuale fruibilità. Non v’è dubbio che Kant nutrì grande fiducia nella razionalità umana, ma è altrettanto sicuro che seppe coglierne i limiti. La ragione kantiana, come ricorda Paola Rumore nella Presentazione, abbandonate vecchie pretese di onnipotenza e superate mortificanti sconfitte, si rimette in cammino, consapevole delle proprie forze e delle proprie debolezze. Discutibile e discusso come tutti i filosofi, Immanuel Kant resta comunque un’autentica  pietra miliare della cultura occidentale. Si spense a ottant’anni nella sua città natale, mai abbandonata, lasciandoci un’eredità speculativa di inestimabile valore. Le sue ultime parole sul letto di morte furono “Es ist gut”, che significa “va bene così”. 

    

Heiner F. Klemme
Kant, l’attualità di un pensiero
Carocci, 104 pp., 13 euro

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