(foto Ansa)

Una fogliata di libri

Non c'è più tempo per leggere

Marco Archetti

Convenzione preistorica vuole che l’estate coincida col momento in cui uno avrebbe più tempo per dedicarsi ai libri, ma a meno che non si viva su un remoto pianetino saint-exupérista – grande invidia – la verità è un’altra

Il problema non sono mai le liste coi consigli di lettura. Il problema è la vita. Poi certo, c’è lista e lista: ci sono liste pigre e liste vivaci, ci sono liste fatte con amore e liste fatte con odio, liste evangeliche e liste laiche, liste variopinte e liste monocolore, tuttavia ogni lista è un cappello pieno di ciliegie, da ogni lista si può pescare, sempre, a strascico o occasionalmente, con le reti o con la canna, a ogni lista si può aderire parzialmente o per nulla e il bello è che va bene così, solo la Bibbia resta la Bibbia – davvero non si capisce perché ogni lista debba generare listatori bellicosi e, a cascata, costole polemiche, codazzi risentiti, obiezioni biliari, duelli rusticani tra compilatori e compilati. (Dichiarazione di voto: chi scrive è allegramente intersezionale, le legge tutte e ruba qualcosa a tutte). 

 

Ma non c’è vita e vita: la vita è, ormai per tutti, un’abominevole agenda perennemente ostruita. Convenzione preistorica vuole che l’estate coincida col momento in cui uno avrebbe più tempo per leggere, ma a meno che non si viva su un remoto pianetino saint-exupérista – grande invidia – la verità è un’altra: in spiaggia impazza il cafonismo trapparolo, i bar sono gremiti, i viaggi in treno per raggiungere – o fuggire dalle – località marittime sono una succursale dell’inferno che offre ascolti forzati di marronate altrui dipanate in sedici telefonate sbraitate, consecutive e continuamente accavallantesi. (Rapido calcolo: per ogni carrozza, grossomodo settantaquattro posti, si può contare su almeno settanta narratori, insomma, siamo in perfetta media nazionale quanto a sedicenti scrittori – qui, però, appassionati di antica oralità: tutti aedi, tutte Iliadi). Domanda: quali condizioni immaginare, tali per cui una lettura possa rivaleggiare, sgomitare, diciamo perfino, ottimisticamente, coesistere coi ritmi, le situazioni, le condizioni della sporca vita reale estiva e frammettersi con possibilità di successo nel bailamme roteante?

Risposta: niente da fare, per la lettura non esistono più circostanze favorevoli. Perché la lettura va al contrario: non si allea, ma lotta contro la vita. Però, in fondo, è giusto così, le passioni bisogna meritarsele. Legge chi vuole e chi lo desidera; o meglio: legge chi desidera, e il vero desiderio sa sempre trovare sé stesso. Legge chi è consumato dalla malattia di leggere, legge chi gode mentre ruba, chi è astuto, chi afferma sé stesso e tutto il resto, chi è egoista e masochista. E chi ha capito che il meglio è lì. Quanto agli altri, si rimbambiscano pure di realtà. La santa protettrice di tutti i lettori che vorrebbero, fortissimamente vorrebbero, e poi, a un certo punto, esasperati, sgominano ogni “ma” e dicono basta, basta, basta e finalmente vogliono, vogliono, vogliono, è la scrittrice Maya Angelou. Google immagini: scaricate e tenetela nel portafoglio. Per scrivere aveva bisogno di abbandonare la routine e così affittava una camera d’albergo nella sua stessa città, chiedendo al personale di non cambiare le lenzuola e di rimuovere i quadri alle pareti. Risultato? Una bibliografia composta da un’autobiografia in sette-parti-sette, tre libri di saggistica e numerose raccolte poetiche, libri per bambini, drammi e sceneggiature. Facciamo come Maya, che ci indica la salvezza: vacanze di prossimità, in solitudine, tra lenzuola prenotate per tempo. In compagnia di “Guerra e pace”. Quando vi ricapita? (L’estate prossima).

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