Una fogliata di libri
Nach dem 7. Oktober. Essays über das genozidiale Massaker und ihre Folgen
La recensione del lubri di Tania Martini, Klaus Bittermann (Hg.) edito da Edition Tiamat, 231 pp., 24 euro
L’eccidio perpetrato da Hamas lo scorso 7 ottobre nei confronti di civili per lo più inermi ha costituito un vero e proprio trauma per una comunità, quella israeliana, che riteneva di essere al riparo da simili massacri. Ne ha avuto origine un diffuso senso di insicurezza e angoscia, poiché molti hanno improvvisamente ricordato come quell’organizzazione abbia per caposaldo della propria ideologia l’odio per Israele e si prefigga inoltre l’annientamento di tutti gli ebrei, volendo quindi colpire non solo il cosiddetto “stato sionista” ma anche l’intera diaspora giudaica.
Pur nell’accentuata prossimità temporale rispetto agli avvenimenti, innumerevoli studiosi di varie discipline hanno cercato di analizzare l’accaduto da diversi punti di vista nel tentativo di restituirne la complessità. Alcuni contributi sono stati riuniti in questa raccolta che, curata dalla giornalista Tania Martini e dal saggista nonché editore Klaus Bittermann, sembra assai stimolante grazie all’acutezza che caratterizza un cospicuo numero di interventi.
E’ importante mettere anzitutto in rilievo come la silloge rechi, nel sottotitolo, il riferimento al “carattere genocidario” della carneficina compiuta da Hamas e alle sue conseguenze. Riguardo al primo aspetto, e riprendendo l’ormai classica definizione di Raphael Lemkin scrivono, nella loro Prefazione, i due curatori: “Non è la gravità del crimine a connotare il genocidio ma l’uccisione pianificata di un essere umano sulla base della sua appartenenza a un gruppo, che si distingue dagli altri per la lingua, la religione e le tradizioni, con l’intento di sterminare il gruppo in quanto tale”.
Una volta aggiunto come, a nutrire intenti genocidari, siano anche alcuni esponenti dell’attuale esecutivo israeliano, occorre interrogarsi sulle conseguenze della reazione messa in atto dal governo Netanyahu nei confronti della striscia di Gaza e della Cisgiordania. Certo, appare ineludibile la necessità di distruggere le infrastrutture utilizzate a fini terroristici e di porre fine alla stessa esistenza di Hamas. Resta irrisolta, tuttavia, tanto la questione legata al mancato rilascio degli ostaggi quanto quella relativa alla durata delle operazioni militari.
A proposito infine delle conseguenze dell’eccidio cui accenna il sottotitolo della raccolta, va osservato come esso contribuirà a rendere sempre più difficile il perseguimento di quel riconoscimento e rispetto reciproco che costituiscono l’indispensabile presupposto di ogni trattativa. La soluzione del conflitto israelo-palestinese si allontana, dunque, mentre le posizioni sembrano farsi sempre più inconciliabili.
Tania Martini, Klaus Bittermann (Hg.)
Nach dem 7. Oktober. Essays über das genozidiale Massaker und ihre Folgen
Edition Tiamat, 231 pp., 24 euro