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Leopardi, il filosofo che scrisse poesie
È colui che più di tutti accompagna la nostra formazione fra i banchi di scuola, anche se forse non lo leggiamo nel modo giusto: pescando casualmente fra le pagine dello Zibaldone emerge il lato più filosofico dell'autore di Recanati, la cui fama, tuttavia, è legata inossidabilmente ai suoi celebri componimenti poetici
Come leggiamo Leopardi? Presentando il suo film a Venezia, Sergio Rubini ci ha tenuto a dire che non è un Leopardi depresso, bensì vivace e spiritoso. Ancora più rivoluzionario sarebbe stato presentare un Leopardi che non fosse poeta. Noi associamo infatti Leopardi alla scuola: è l’autore che si manda(va) a memoria alle elementari, del quale si fa la parafrasi alle medie, e al quale il manuale delle superiori dedica centocinquanta pagine. Nessun poeta accompagna con la stessa costanza la formazione degli italiani. Intanto, nella stessa scuola ma dopo il cambio d’ora, si consuma un paradosso: Leopardi è il più grande filosofo italiano ma non viene incluso nei programmi di filosofia. Sorte condivisa con Machiavelli e Gramsci, favorita forse dalla vertigine filologica (con vette fondamentali come l’edizione Gavazzeni dei Canti, Rizzoli, 800 pp., € 11,5 euro); unita alla passione degli italiani per le parole che suonano bene, e alla volgarizzazione della distinzione crociana fra poesia e non poesia, ha fatto sì che l’immane produzione filosofica di Leopardi sia spesso considerata sfondo di quella poetica, iceberg che serve a far emergere la punta, commento ai versi fornito dall’autore stesso a mo’ di libretto delle istruzioni.
Si pone perciò la questione editoriale di come leggere Leopardi: un’opera come lo Zibaldone, incompiuta e interminabile, meriterebbe la stessa diffusione dei Pensieri di Pascal, che addirittura supera per mole e varietà. Io ho escogitato due metodi, entrambi imperfetti e sindacabili. A casa tengo a portata di mano lo Zibaldone Newton Compton (1145 pp., € 14,9), compatto e fitto come una Bibbia, che invita all’apertura casuale onde lasciarsi investire da un lampo di intelligenza, come se si tirassero le sortes leopardianae. In biblioteca leggo da un capo all’altro i singoli volumi dell’edizione tematica Donzelli a cura di Fabiana Cacciapuoti (nel 2023 è uscito l’ultimo, 830 pp., €50 euro), che ordina i quattromilacinquecento appunti secondo gli argomenti. E’ un modo come un altro per continuare a rendersi conto che Leopardi è stato un grande filosofo, che ha scritto anche delle poesie. Alcune bellissime.
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