Una fogliata di libri

Nell'oceano dell'ebraismo

Enrico Paventi

La recensione del libro di Massimo Giuliani edito da Castelvecchi, 194 pp., 20 euro

Elaborati tra il settembre del 2017 e il maggio del 2020, questi brevi scritti permettono al lettore di immergersi nell’immenso mare costituito dalle idee, dalle personalità, dalle interpretazioni e dalle intuizioni che contribuiscono a dare forma al pensiero ebraico

Sono riflessioni che, pur sembrando slegate tra loro, appaiono accomunate e animate dalla volontà di indagare e illuminare gli innumerevoli aspetti della cultura israelita, “anche e soprattutto” – afferma l’autore, filosofo ed ebraista – “le profondità e gli anfratti che vanno spesso inesplorati, o restano al buio o che a volte si desidera che restino al buio”.

Dal momento che occorre anzitutto osservare come giudaismo e filosofia, sistemi in genere autonomi e non comunicanti, talora si incontrino e formino un enorme bacino dando così origine al cosiddetto “pensiero di Israele”: ambito nel quale quest’ultimo è il soggetto che elabora e pensa ma, nel contempo, costituisce anche l’oggetto che viene elaborato e pensato per essere poi offerto alla discussione talmudica o alla valutazione filosofica.

Questo volume raccoglie, insomma, scritti sì eterogenei, caratterizzati da un’ampia varietà di temi e contenuti, ma comunque riconducibili all’infinito scibile della cultura ebraica analizzata nelle sue innumerevoli sfaccettature: religiosa e laica, popolare e accademica, diasporica e israeliana. Ecco dunque che ci troviamo di fronte a meditazioni sul decimo comandamento, sull’arte della guerra, su Kafka e il concetto ebraico di verità, sulla condizione umana nel XX secolo in Hannah Arendt, sul viaggiare a occhi chiusi, sull’idea di Provvidenza, sulla mens philosophica di Primo Levi, sul problema delle traduzioni, su Levinas oltre Heidegger, sul canone di Harold Bloom e così via: Massimo Giuliani ci accompagna attraverso un lungo, originale itinerario senza mai perdere la generosità e l’umiltà di chi, oltre a non dare nulla per scontato, appare disposto a interrogarsi su ogni questione e ad accettare tutte le sfide.

Egli ha il gusto, in altri termini, di chiedersi e cercare il perché delle cose: ce ne rende partecipi invitandoci a intraprendere una navigazione non sempre facile, talvolta difficoltosa, ma che ripaga da ultimo il lettore sollecitandone la curiosità, stimolandolo ad approfondire i vari temi e a rifletterci.

    

Massimo Giuliani
Nell’oceano dell’ebraismo
Castelvecchi, 194 pp., 20 euro

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