Una fogliata di libri
E tu lo sai che cos'è l'età assiale?
Secondo il filosofo americano Stuart Kauffman l'epoca in cui viviamo è di tipologia uguale a quella da cui è sorta l'intera nostra civilizzazione, idea che nasce dalla esaltante constatazione di essere a un punto di snodo della storia che vede la necessità dell'umanità di rilanciare la propria esistenza, viste le scoperte tecniche scientifiche e biologiche
Età assiale è un’espressione formulata da Karl Jaspers per definire un’epoca specifica dell’umanità, a cavallo del primo millennio avanti Cristo, in cui si sono formate quelle linee di tendenza culturali, o più ampiamente spirituali, su cui poi si è sviluppato gran parte del corso della storia umana fino ai nostri giorni. E’ l’epoca in cui si sono piantati quei semi da cui poi è germogliata la pianta della civilizzazione, con le sue infinite ramificazioni nei millenni successivi.
Dal concetto di età assiale prende le mosse un volume straordinariamente interessante, per quanto talvolta caotico e fluviale nella forma, del filosofo e biologo americano Stuart Kauffman di recente pubblicato da Mimesis, “L’infinita creatività dell’universo”. Secondo Kauffman l’epoca in cui ci troviamo è dello stesso tipo di quella da cui è sorta l’intera nostra civilizzazione. Questa idea però non nasce nell’autore dalla percezione di una decadenza, bensì dalla esaltante constatazione di essere a un punto di snodo della storia in cui l’umanità deve rilanciare la propria esistenza, il proprio percorso, alla luce delle scoperte tecniche, scientifiche e biologiche di cui è in possesso.
Nella prima età assiale si formarono quei concetti di bene, vero, bello la cui ricerca ha dato forma al mondo. Questo processo trova il punto culminante e di parziale compimento, nella Modernità compiuta, con Newton e l’Illuminismo con i quali prende avvio quella fase storica, in cui siamo tutt’ora anche noi, che coincide con quanto dice Max Weber sul disincanto del mondo, o con l’idea del teologo Bultmann secondo cui “non ci si può servire della luce elettrica e della radio, o far ricorso in caso di malattia ai moderni ritrovati medici e clinici, e nello stesso tempo credere al mondo degli spiriti e dei miracoli propostoci dal Nuovo Testamento”.
Esaurita così la spinta propulsiva della prima età assiale, è necessario per Kauffman trovare una nuova spinta, nuovo carburante perché gli uomini siano in grado di rilanciare la propria esistenza attraverso e per mezzo di tutte le scoperte e invenzioni di cui sono stati capaci aderendo a quello status nascendi costante, a quella infinita creatività che scopriamo essere propria dell’universo stesso. Per Kauffman tanto l’uomo, quanto il cosmo in cui è inscritto, sono divenire e l’uomo, attraverso la sua mente e la sua capacità d’intervento, è co-creatore dell’universo stesso. “Alcune prove molto recenti e preliminari supportano alcuni aspetti della concezione che intendo discutere: in essa, vi è un universo in gran parte co-creativo nel quale la Mente, cosciente e dotata di libero arbitrio, partecipa al modo in cui l’universo presente si trasforma, a partire dagli elettroni per arrivare fino a noi.” Il libro è volto a spiegare e giustificare questa affermazione di notevole audacia.
Tuttavia, secondo Kauffman questo rilancio creativo da parte dell’umanità, questo impulso a divenire parte integrante, e attore principale, del processo di sviluppo naturale, non è possibile senza una forma di “nuovo incanto” che non ha nulla di fideistico ma si concretizza in una potente fiducia nel futuro ovvero nelle capacità creative dell’umano, una sorta di incantamento dell’operatività. Ciò risulta, però, possibile solo nell’orizzonte di una “nuova struttura mitica” in cui inscrivere e significare l’attività umana sottraendola all’universo privo di senso prospettato dall’esistenzialismo che ha svolto la parte del leone nella formazione culturale occidentale dell’ultimo secolo. Nella prospettiva di Kauffman, in questo universo creativo, la nuova struttura mitica è ciò che deve “orientare” l’azione e la libertà dell’uomo in questa sua potenza co-creativa. Si capisce bene, allora, che è proprio intorno alla determinazione di questa “nuova struttura mitica” che si svolge, e si dovrà svolgere, la vera battaglia politico-culturale tra gli uomini che vogliono costruire il futuro. E’ questa la nuova Gigantomachia.
Una fogliata di libri - lettera da un miraggio
Quel che ti dice una vecchia montagna
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