una fogliata di libri
Long Island
La recensione del libro di Colm Tóibín, Einaudi, 280 pp., 20 eurox
A volte, Eilis trovava soffocante vivere accanto ai genitori di Tony, ai suoi due fratelli e alle loro famiglie. Spesso le attribuivano il suo interesse per la privacy e il bisogno di stare per conto suo come qualcosa di tipicamente irlandese”. Si è dovuta in parte snaturare – ma senza perdere la sua vividezza umana e caratteriale – Eilis Lacey, da quando si è trasferita a Long Island insieme al marito Tony. La donna, di origini irlandesi, era emigrata negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e si era stabilita a Brooklyn. Lì, aveva conosciuto un idraulico italo-americano (Tony Fiorello) che, dopo varie indecisioni, peripezie e un ritorno in patria per un’estate, aveva deciso di sposare (tutto questo è raccontato in Brooklyn, libro precedente di Colm Tóibín). Ritroviamo Eilis con una vita ormai cadenzata, un’esistenza che si divide tra la cura dei due figli e la gestione della famiglia del marito. Un evento però cambia inaspettatamente la vita di Eilis: bussa alla porta della sua casa un uomo, anch’egli irlandese, che le rivela che sua moglie ha avuto una relazione con Tony e aspetta un figlio. Ha quindi intenzione, dopo la nascita, di lasciarlo a loro per prendersene cura. Scoppia un ordigno nella vita di Eilis che, dopo aver ricevuto conferma da parte di Tony che si tratta della verità, decide – dopo vent’anni di assenza – di tornare a Enniscorthy, il suo piccolo paese in Irlanda, complice l’ottantesimo compleanno della madre e per cambiare aria. Lì ritrova una madre severa e dal cuore indurito, che sembra non aver conservato nessuna delle lettere che la figlia le ha inviato in due decenni; reincontra l’amica d’infanzia, Nancy, che nel frattempo è rimasta vedova prematuramente. Ed Eilis trova anche Jim Farrell, grande amore di gioventù e verso il quale la donna aveva sempre nutrito molti dubbi riguardo alla scelta fatta (vent’anni prima, Eilis aveva scelto Tony e non Jim, l’America e non l’Irlanda). “Il sollievo di Tony quando lei tornò dall’Irlanda quella volta fu tale che non le chiese mai perché non aveva risposto alle sue lettere. Non gli chiese mai se avesse incontrato qualcun altro in Irlanda. La sua assenza quell’estate non fu mai più menzionata. E questo aveva reso facile la vita tra loro”. Di quel silenzio però era rimasta traccia nella vita intima di Eilis che, ritrovando gli antichi legami, è sollecitata a riflettere su cosa ha lasciato indietro per sempre, a cosa ha rinunciato per la vita di oggi e che cosa sia possibile – comunque – salvare. Tóibín traccia la vita emotiva di Eilis con intensità e meticolosità. Dove ciò che a Eilis accade – in senso fisico o interiore – diventa, sulla pagina, letteratura.
Long Island
Colm Tóibín
Einaudi, 280 pp., 20 euro
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Ma io quasi quasi
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