Una fogliata di libri

Il disordine delle famiglie

Rinaldo Censi

La recensione del libro di Arlette Farge e Michel Foucault edito da Donzelli, 281 pp., 28 euro

Esce finalmente in lingua italiana un libro incandescente, "Il disordine delle famiglie", scritto a quattro mani da Arlette Farge e Michel Foucault quarantadue anni fa. Studiosa, instancabile esploratrice di materiali d’archivio, Farge aveva attratto l’attenzione di Foucault con un suo studio (la sua tesi di dottorato) sul furto di alimentari a Parigi, basata sugli archivi della polizia del XVIII secolo. “Ancora non lo conoscevo di persona – scrive Farge nella postfazione italiana – ma avevo letto i suoi libri, rimanendo assai impressionata dalla stupefacente novità del suo sapere, dalla complessa bellezza della sua scrittura”. Ciò che attrae entrambi è soprattutto la storia degli ultimi, quelle vite infime del XVIII secolo, destinate all’oblio della storia. 

 

Attraverso le Lettres de cachet, cioè lettere scritte su ordine del Re, controfirmate dal segretario di stato e sigillate col sigillo del re, Farge e Foucault hanno certificato la storia di una continua violenza in ambito famigliare: violenza nella vita di coppia, dissolutezza dei figli. Sono temi ancora oggi assai urgenti. A una richiesta di internamento legata a questioni di famiglia, fanno appunto seguito le Lettres rilasciate dal sovrano. Richieste inviate, sottolineiamolo, dallo strato più umile e indigente della popolazione, non da aristocratici o nobili. Ciò che Farge avverte nelle missive è la sorpresa, l’emozione, soprattutto l’originalità dei testi, un misto – segnala – tra “l’indicibile e una grande umiltà”. Come rivolgersi al re? Scrivani pubblici trascrivono il resoconto orale. “Questo curioso miscuglio fra l’indirizzo al re formulato all’inizio e la chiusa della lettera forma un insieme nel quale un elemento di magnificenza e un’oralità miserabile si trovano affiancati”. 

 

Discordie coniugali, coppie in rovina, gelosie, rapporti tra genitori e figli, disonore, vagabondaggio, reclusioni, dissolutezze, onore, pentimento, etica patriarcale: mentre leggiamo si schiude davanti a noi un mondo non così diverso dal nostro. Germain Varillon, lavorante orologiaio sperpera il denaro “in compagnia di persone sregolate della sua risma”, segnala la moglie; gioca e perde tutti suoi averi e pure gli orologi che deve riparare, la maltratta e la batte con estrema violenza. Jean-Baptiste Boissier chiede l’internamento della moglie presso la Salpêtrière, “fino a che, e per il tempo che occorra, essa sia rientrata in sé, e abbia dato segni di pentimento per la sua cattiva condotta passata”. Ma, in realtà, il luogotenente di polizia scopre che è l’uomo ad aver cacciato la moglie, dopo averle fatto subire i trattamenti più crudeli. A chi credere? Un implacabile resoconto di vite anonime.     

   

Arlette Farge e Michel Foucault
Il disordine delle famiglie
Donzelli, 281 pp., 28 euro

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