
una fogliata di libri
"Addio arrivederci ciao" di Francesco Spiedo
La recensione del libro edito da Zona 42, 104 pp., 10,90 euro
La vita di S. langue in una città, sempre la stessa, percorsa dalle persone, sempre le stesse, con l’unico conforto degli amici, vivace e rumorosa presenza molesta solo ai vicini, anche questi ultimi sempre gli stessi con le loro vite incomprensibili. Così, S., protagonista della novella di Francesco Spiedo, di punto in bianco una serata spiazza gli amici, anche G., la più intima, annunciando che se ne andrà. Tutti attoniti chiedono solo quando: domani, è la risposta.
Sembra strano vedersi ancora nello stesso posto ma già destinati ad altro, come se la vita si trasformasse magicamente in una perifrastica attiva del latino. Con questa strana sensazione, S. va a letto, ma già la prospettiva sulla sua quotidianità è radicalmente cambiata. Dapprima sono solo piccoli incidenti che segnalano come un irrimediabile sfasamento fra quello che c’è e quello che dovrà accadere. L’ordine dei mobili, l’ordine delle azioni da compiere, l’ordine delle certezze che strutturano il suo mondo lentamente ma sensibilmente inizia a sgretolarsi. Ciò che è stato sempre lo stesso non sembra più corrispondere ai gesti abituali.
Ma è l’intero mondo ad aver assunto connotati diversi. Non differenti, come per un leggero scarto spaziale o temporale: proprio diversi, divergenti e sempre più irriconoscibili. I locali della città, le infrastrutture, perfino il tempo meteorologico hanno una logica che forse sarà quella di uno degli altri infiniti mondi, di certo non di quello fino a ieri abitato da S., fino al momento del suo annuncio.
C’è molto simbolismo fra le righe di questa novella: gli elementi pullulanti propongono una domanda senza che sia mai possibile concederle una risposta definitiva. E sorge il dubbio che questa impossibilità di evadere le domande non dipenda dalle risposte sorprendenti che il mondo ha preso a offrire, bensì dall’origine stessa delle domande: quell’addio che, appena pronunciato, scinde la vita con la lama della nostalgia.
La nostalgia di chi parte per chi resta, la nostalgia di chi resta per chi va. Ma in questo separarsi dei mondi, un filo invisibile collega S. e G.: una frase, che G. ha pronunciato e che S. non riesce più a ricordare, costringe l’addio a sovrapporsi continuamente, anche solo per un lembo, all’arrivederci, quasi fosse sovrumano il coraggio di sottrarsi al gioco con cui la memoria ricapitola costantemente le vite in comune con chi ci ha amato e abbiamo amato.
Francesco Spiedo
Addio arrivederci ciao
Zona 42, 104 pp., 10,90 euro