Jovanotti: "Oh, vita!" inno a libertà, sono più me stesso che mai
Il disco prodotto da Rick Rubin, a febbraio il parte il tour
Milano (askanews) - "Oh, vita!" è la visione del mondo di Lorenzo Cherubini, Jovanotti, oggi: il quattordicesimo disco di inediti è una nuova frontiera per il cantante anche perchè è prodotto da Rick Rubin, che in passato ha prodotto gruppi come Beastie Boys e Red Hot Chili Peppers, e per la prima volta collabora con un artista italiano. "Rubin è un gigante, un grande produttore, perchè non dà solo un apporto tecnico anzi è una piccola parte del resto, la sua è una visione, è un modo di concentrarsi sulle doti e il talento di un artista cercando di tirare fuori l'essenza. Lo ha sempre fatto nei suoi dischi per quello è amatissimo e siamo tutti pazzi di lui. Io oggi ho un disco dove mi ritrovo ad essere più me stesso del solito, in modo sorprendente anche per quanto riguarda il mio punto di vista: solamente con Rubin avrei potuto essere così me stesso, sembra un paradosso ma è così".
La necessità di esprimersi è un istinto che percorre tutto l'album, compresa la canzone "In Italia", un racconto costruito con le immagini della memoria e un grande amore per la sua terra. "Non si può non avere una visione positiva di un Paese che ha tante ragioni per cui possiamo criticarlo e ci possiamo indignare, per usare una parola di oggi, ma ne ha altrettante per cui possiamo riscoprirla continuamente".
La voglia di decantare l'Italia è stata alimentata dalla visita di Rubin per registrare il disco. "Quando siamo tra di noi diciamo peste e corna poi arriva uno straniero e non vediamo l'ora di dire quanto siamo fighi, quanto è bello il nostro Paese, quante cose meravigliose abbiamo, quanto anche i nostri difetti siano parte integrante del nostro talento".
L'album si apre con "Oh, vita!", che è il primo singolo, accompagnato da un video girato nei luoghi di Roma dove Jovanotti è cresciuto, e si chiude con "Fame", una jam session di 9 minuti che, come ha spiegato lui stesso "lascia intendere che ci sarà dell'altro, che il futuro è tutto da scrivere. "Quando siamo andati con Rick a tagliare il pezzo per ridurlo a 5 minuti ci siamo detti lasciamolo, dà queste sensazione quasi di libertà che percorre tutto il disco. Ed è il concetto fondamentale, è il disco di uno libero, che fa quello che gli pare e spera in questo di coinvolgere anche gli altri. È un disco non è la fine del mondo e se non si può essere liberi in un disco vuol dire che siamo messi veramente a pezzi, almeno in un disco dobbiamo essere liberi".
Il 12 febbraio inizia il tour Lorenzo Live 2018 con decine di concerti nei palasport: si parte dal Forum di Milano con 10 date.
A cura di Askanews