Moda, C.P. Company tra tradizione, innovazione e capi iconici

Parte il rilancio dello storico marchio italiano

    Milano (askanews) - Amato e apprezzato per la capacità di mescolare i capi della tradizione militare con quella del lavoro e del mondo sportswear, il marchio C.P. Company nato nel 1978, dopo l'acquisizione da parte della Tristate Holdings sta vivendo una seconda giovinezza come conferma il direttore generale Leo Scordo presentando a Milano la collezione Autunno inverno 2018/2019.

    "C'è una commistione sempre più forte la moda in senso generale - ha spiegato - e lo streetwear, che è molto in tendenza, C.P. Company nasce da una storia di sportswear e da una ricerca di tessuti tutta italiana con un Dna molto forte e si sta evolvendo verso un mondo più giovane e contemporaneo dove lo streetwear è una componente importantissima".

    Tutti i modelli di C.P. Company nascono da una reinterpretazione dell'abbigliamento militare e dell'abbigliamento storico, quindi prevalgono i toni del verde, del marrone del cachi, con qualche concessione al purple e al giallo. Fondamentale la scelta dei materiali.

    "Sono tutti materiali tinti in capo per cui C.P. Company è famosa nel mondo. I materiali sono i 50 fili i materiali tecnici come il Nycra, i C.P. Shell, un soft shell sviluppato in esclusiva da C.P. Company con un interlining di due membrane che ne garantisce leggerezza e performance".

    Il capo iconico per eccellenza di C.P. Company e la Goggle Jacket.

    "La Goggle Jacket - ha concluso Scordo - nasce dalla ricerca di Massimo Osti tanti anni fa da una ricerca che ha portato a creare una giacca da guida sviluppata espressamente per i piloti da corsa, è dotata di un cappuccio con delle lenti che nell'atto della guida vanno sugli occhi ed anche da una grossa lente sul polsino per vedere l'orologio e i tempi di gara senza togliere la giacca".

    Da questo capo nasce anche la campagna di comunicazione Eyes On The City che rende omaggio alla community dei fan dell'iconica Goggle Jacket. L'innovazione è dunque al centro del rilancio senza tradire il Dna delle origini.

    A cura di Askanews