Scandalo Facebook, il mea culpa di Zuckerberg al Senato Usa
Audizione di circa 4 ore, L'Ad: "Commessi errori, è colpa mia"
Washington (askanews) - "Non abbiamo avuto una visione ampia delle nostre responsabilità e abbiamo fatto un grosso errore, è stata colpa mia e vi chiedo scusa".
Il giovane fondatore e Ad di Facebook, Mark Zuckerberg ha chiesto pubblicamente scusa davanti al Congresso americano a Washington per lo scandalo dei dati degli utenti violati da Cambridge Analytica. La testimonianza è durata quasi quattro ore, durante le quali Zuckerberg ha detto di aver dato troppo spazio alla società di consulenza che ha usato i dati personali di 87 milioni di persone per fare pubblicità mirate e aiutare Donald Trump a vincere le elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti.
Ma nel corso dell'audizione, in cui Zuckerberg era molto teso, sono emersi due passaggi fondamentali. Da una parte l'ad ha ammesso che "è necessario fare delle leggi" per regolamentare il settore, dall'altra ha ammesso che la "responsabilità dei contenuti che si trovano sulla piattaforma è tutta di Facebook", anche se il social è un gruppo tech e non un media. In ogni caso, questo scandalo non segnerà la fine del social network.
"Ci sarà sempre una versione gratuita di Facebook - ha detto - la nostra missione è aiutare la gente di tutto il mondo a restare in contatto. Per far ciò dobbiamo offrire un servizio alla portata di tutti e ci impegneremo a farlo".
I politici lo hanno incalzato anche sulla competizione ma Zuckerberg ha detto che "Facebook non detiene un monopolio". Ora è prevista una nuova audizione davanti alla commissione Energia e a quella del Commercio della Camera, intanto a Wall Street, il titolo del social network ha guadagnato il 4,5%, un record che non toccava da due anni.
A cura di Askanews