Bonisoli: missione cultura per promuovere il patrimonio
Servono più soldi. Lavorare nelle scuole per diffonderla
Pompei, (askanews) - Per la sua prima uscita pubblica l'8 giugno ha scelto Pompei, luogo simbolo del patrimonio culturale italiano ma anche delle difficoltà di mantenerlo. "Io sono un ministro, ma mi considero un lavoratore della cultura" ha detto il neoministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli.
"Questa è una delle eccellenze che abbiamo in Italia, sia naturalmente per quanto riguarda il patrimonio sia per il lavoro che è stato fatto in tutti questi anni per renderlo fruibile e valorizzabile; siamo ormai a tre milioni e mezzo di turisti" ha detto Bonisoli.
L'Italia è enorme, i luoghi della cultura sono infiniti e non tutti famosi come Pompei. Bonisoli non ne fa solo un discorso di sfruttamento economico. Si chiede fare per il patrimonio e per insegnarne il valore ai cittadini. Le linee guida del suo mandato, ha detto, saranno spiegate alle commissioni parlamentari; e però il ministro ha dato tre indicazioni di massima: ascoltare il mondo della cultura per capire quali riforme hanno bisogno di una messa a punto, pianificare e controllare la spesa, ma soprattutto invertire la tendenza dei tagli alle attività culturali: "Vogliamo invertire questa tendenza, spenderemo di più in tutto l'ambito culturale, dall'archeologia alla musica al teatro".
Il mio ruolo dice il ministro è far funzionare le cose, permettere di lavorare con le giuste risorse alle persone competenti per far crescere la cultura: "La cultura costruendo su se stessa si rafforza e alla fine dobbiamo passarla alle prossime generazioni; intendo lavorare intensamente con le scuole per far toccare con mano alle bambine e ai bambini cosa vuol dire la cultura nelle sue varie forme".
A cura di Askanews