"Karl Marx innocente", lo difende Bertinotti con la toga a teatro
I "Processi con la storia" al Teatro Eliseo, decide il pubblico
Roma, (askanews) - "Karl Marx innocente", a 200 anni dalla sua nascita il grande filosofo ed economista tedesco, è stato assolto dalla giuria popolare dopo circa due ore di dibattimento in un Teatro Eliseo sold-out, primo incontro romano con il format, giunto all'undicesima edizione, "Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia Colpevole o Innocente?"
A difenderlo, indossando tanto di toga, ci ha pensato l'ex leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti.
"Vorrei dire intanto che questo processo non si può fare, o meglio non si potrebbe fare"
"La tesi di Marx è molto attuale, molto piena di futuro. La tesi è liberarsi dal lavoro e del lavoro salariato e oggi di fronte al fatto che questo capitalismo non sa più produrre un'offerta di lavoro, il tema della liberazione diventa di stringentissima attualità, tanto è vero che si parla diffusamente di reddito di cittadinanza e di altre cose di questo genere, è evidente insomma che il tema ritorna".
Cosa resiste del pensiero marxista oggi?
"L'essenziale, la Critica al Capitalismo. Essendo Marx il più radicale critico del capitalismo ed essendo il capitalismo finanziario oggi a manifestare i primi segni di una crisi drammatica, a cui il potefice con la sua Laudato Si' ha dimostrato quanto si possa e si debba essere critici, in qualche misura il pensatore che ha influenzato così il 900 torna d'attualità".
Nei panni dell'autore del "Capitale", il sociologo del lavoro e professore Domenico De Masi, consulente del Movimento 5 stelle e autore di "Lavorare gratis, lavorare tutti. Il futuro è dei disoccupati" (2017):
"Mai così attuale Marx, perché le vicende storiche hanno dimostrato che il comunismo ha perso, ma il capitalismo non ha vinto, perché il comunismo sapeva distribuire la ricchezza, ma non la sapeva produrre e il capitalismo sa produrre la ricchezza, ma non la sa distribuire, quindi sono due sistemi sbagliati perché non hanno fatto le cose che Marx diceva".
"Avrebbe detto che poteva essere pericoloso, perché dissuadeva i poveri dal fare la rivoluzione"
La "curatrice del processo" Elisa Greco, ci svela i segreti del format da lei ideato, i cui verdetti superano i confini nazionali:
"Il presidente della Corte è un magistrato, il pm è un pm, con le competenze del pm, avvocati, avvocati difensori o avvocati difensori eccezionali come nel caso di Carlo Marx, per forza doveva essere Bertinotti e un Bertinotti con la toga ci fa molto sorridere", ha spiegato.
"Qualche volta c'è stata una condanna che ha scandalizzato. Il pubblico ha condannato Mitterand e Le Figaro mi ha scritto tre articoli, perché questo pubblico romano si era permesso di condannare Mitterand", ha rivelato.
Nel cast anche la magistrata del Csm, Fiammetta Palmieri, (nel ruolo di pm), Augusta Iannini, vice presidente dell Autorità Garante della Protezione dei dati personali (presidente del processola corte giudicante), per l'accusa la giornalista Annalisa Chirico e Giovani Lo Storto, direttore generale della Luiss; per la difesa i giornalisti Elisa Anzaldo (nel ruolo di Jenny von Westphalen, la nobildonna che diventò moglie di Marx e madre dei suoi 7 figli) e Federico Geremicca, alias "il nostro reddito di cittadinanza", secondo la moglie di Marx, alias Friedrich Engels. Nel corso del processo sono stati chiamati a comparire anche due testimoni a sorpresa: Luciano Onder che ha vestito i panni del medico personale di Karl Marx e il fotografo Umberto Pizzi che ha portato la sua testimonianza in qualità di "comunista".
A cura di Askanews