De André canta De André, Fabrizio live con Storia di un impiegato

"Mio padre è una tachipirina per l'anima"

    Milano (askanews) - "Storia di un impiegato" di Fabrizio De Andrè quando uscì venne duramente criticato, ora a distanza di 40 anni il figlio Cristiano porta in tutta Italia con una serie di live il concept album di Faber riarrangiato in chiave rock. Un album che torna a smuovere le coscienze.

    "Per me a 50 anni dal '68 è importante riprendere un album del genere e riportare la bruttura del potere e farla rivedere anche oggi perché niente è cambiato rispetto al '68 perché ora il potere ha altre forme per autocelebrarsi. Ma dall'altra parte il sogno è rimasto un sogno ancora oggi di chi crede nella pace e nell'amore e chi crede in un mondo senza dolore e per me è importante perchè è una visione moderna di quello che succede".

    Cristiano De André sarà impegnato in tutta Italia per vari mesi in una serie di concerti, a partire da venerdì 30 novembre. Brani come "Il bombarolo" e "Verranno a chiederti del nostro amore" saranno affiancati da altri di repertorio che hanno affrontato il tema della lotta per i diritti, come "La guerra di Piero".

    "Cerco di portare sul palco, la bellezza, l'arte, la poesia di mio padre e da musicista la mia musica e il mio modo di farla. Quindi direi che è un'opera nell'opera: mio padre è una tachipirina per l'anima, quindi credo sia un concerto da vedere perché ci si riempie di tutto questo.

    Dell'eredità lasciatagli dal padre Cristiano dice così: "Io direi che è un dono, è stata fatica, ma senza fatica non si arriva a niente. Oggi posso dire a 56 anni, faticando sono arrivato a dimostrare alla gente che potevo emozionarla e per me questa è una grande cosa".

    Cristiano intanto guarda avanti: "Dopo questo progetto ho in cantiere un mio disco e una pausa un po' più lunga, perché sono anni che faccio 40 concerti all'anno, per uscire con un mio lavoro".

    A cura di Askanews