Chailly: "Attila" di Verdi fedele e attuale per Prima della Scala

Il 7 dicembre l'opera "giovanile" nell'edizione critica del 2012

    Milano (askanews) - "C'è una romanza bellissima, 'O dolore', affidata a Foresto che Verdi ha composto per la Prima scaligera e da allora mai più eseguita, che riportiamo in Scala. E poi ci sono le cinque battute che Rossini ha composto a Parigi e che precedono il trio del terzo atto: è una specie di momento di sospensione teatrale dal tutto, in un duetto estremamente concitato e drammatico tra Odabella e Foresto, e dopo che lui escalama 'è tardi' entra una finezza, una delicatezza, una bellezza armonica che Rossini ha scritto per introdurre, per modulare il passaggio, al trio che è una delle pagine più amate da tutti. Cinque battute che ci fanno capire quanto Rossini in tarda età ammirasse e avesse studiato attentamente quest'opera e che dà ad 'Attila' un valore ancora maggiore rispetto a quello attribuito ad un Verdi 'giovanile'". Così Riccardo Chailly ha presentato le "novità" della partitura di "Attila" di Giuseppe Verdi nell'edizione critica stampata da Ricordi nel 2012, che il prossimo 7 dicembre andrà in scena per la Prima del Teatro alla Scala di Milano.

    "Verdi è immenso già a questa età (aveva 33 anni) e 'Attila' è un tassello imprescindibile tra 'Giovanna d'Arco e 'Machbet'" ha proseguito il direttore musicale del Piermarini per la prima volta alle prese con "Attila" nella versione teatrale, aggiungendo che "chi ha dei dubbi ascolti attentamente il colore dell'orchestrazione e le novità timbriche che sono infinite, dal preludio fino alla fine sono due ore di un viaggio timbrico assolutamente nuovo, di chi è costantemente alla ricerca di una nuova identità strumentale, non solo vocale".

    "Abbiamo visto - ha spiegato Chailly facendo riferimento alla regia di Davide Livermore - che avvicinandoci dal 400 d.C. a un periodo storico non definito ma tra le due guerre mondiali, il linguaggio di Verdi regge perfettamente lo spostamento storico, cioé non ha nulla di datato, è impressionante".

    Sul palco, tra le scene firmate da Giò Forma, con i costumi di Gianluca Falaschi e sotto le luci di Antonio Castro, ci saranno il 42enne basso baschiro Ildar Abdrazakov (al suo terzo 7 dicembre) nei panni di Attila, la 39enne soprano spagnola Saioa Hern ndez che debutta alla Scala come la figlia del signore d Aquileja, Odabella, il 47enne tenore trevigiano Fabio Sartori nella parte di "Foresto" e il 42enne baritono romeno George Petean che interpreta il generale romano Ezio. Con loro Francesco Pittari e Gianluca Buratto rispettivamente nei ruoli di Uldino e Papa Leone. "Un cast eccellente - ha chiosato Chailly - formato da voci ideali per una grande produzione".

    A cura di Askanews