Fumo, Cricelli: "Formazione medici al servizio del paziente"
"Come supporto alla riduzione del rischio"
Firenze, (askanews) - Quello fra medico e paziente è un rapporto complesso, che anche su un argomento delicato come lo smettere di fumare o la riduzione del rischio da fumo passa per la formazione generale dei medici. E' quanto ha spiegato Claudio Cricelli, presidente della Simg - la Società Italiana di Medicina Generale delle cure primarie - che ha tenuto a Firenze il suo 35mo congresso nazionale, da cui è emersa l'importanza di un atteggiamento di apertura alle alternative alla sigaretta tradizionale, sempre che il paziente non sia in grado o non voglia smettere del tutto.
"È evidente che tutto ciò che il medico deve mettere in pratica, lo deve apprendere. E lo deve apprendere con strumenti e con contenuti che siano coerenti con il suo ruolo", ha spiegato Cricelli.
"Noi non abbiamo a che fare con pazienti o con persone che vengono una volta soltanto nella nostra vita - ha proseguito Cricelli - non siamo seduti in una stanza e non sappiamo chi entrerà. Noi conosciamo a memoria le nostre persone, sappiamo spesso quali sono gli elementi che impediscono di smettere di fumare, o gli elementi che favoriscono la persistenza del fumo, elementi ambientali, personali, psicologici. La formazione non è mai finalizzata all'obiettivo finale, cioè al fumo o alla riduzione del rischio, ma al complesso del problema che riguarda tutte le tossicofilie".
A cura di Askanews