Home banking per ipovedenti: arriva la nuova app di Monte Paschi
Una guida vocale sviluppata con l'Unione Italiana Ciechi
Roma, (askanews) - Per chi ha una disabilità visiva recarsi in banca non è semplice. Gestire in autonomia e sicurezza le proprie finanze da casa significa accrescere la propria indipendenza.
Operare sul proprio conto anche via smartphone ormai è una comodità irrinunciabile. Per questo Banca Monte dei Paschi di Siena, con la collaborazione dei tecnici dell'Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, ha reso accessibile il proprio Digital Banking tramite una tecnologia che trasforma qualsiasi elemento della pagina internet o dell'app in un messaggio vocale, il cosiddetto screen reader.
Massimo Vita, vicepresidenti dell'UICI: "Soprattutto per chi ha una disabilità visiva muoversi e andare in filiale non è semplicissimo" e "quindi un'applicazione che tecnicamente può essere considerata, soprattutto dagli esperti, banale invece ha un grandissimo significato sociale".
Alessandro Giacometti, responsabile dell'area Digital e Physical Banking di MPS. "L'applicazione deve essere predisposta in termini ordinati, per rendere tutte le informazioni decodificabili, e deve consentire una navigazione sequenziale per interpretare i messaggi vocali secondo la guida del menù e le applicazioni disponibili".
L'app di MPS estenderà i suoi benefici, oltre che a ciechi e ipovedenti, a tutti gli utenti della Banca grazie ad una maggior velocità di fruizione e ad un'impostazione più chiara nelle informazioni e nei percorsi di navigazione.
"Monte dei Paschi ci ha sempre tenuto molto a fare un percorso di sostenibilità e ad abbattere tutte le barriere". "Questa maggiore razionalità e questa maggiore usabilità è partita da un'esigenza dei clienti ipovedenti ma è resa disponibile a tutti i clienti".
Cruciale sono stati da un lato l'esperienza dell'UICI, dall'altro la disponibilità all'ascolto dell'istituto di credito; e l'Unione Italiana Ciechi spera che si possa continuare a collaborare per i futuri sviluppi.
Massimo Vita, vicepresidenti dell'UICI: "Noi lo diciamo sempre: se le cose si fanno con noi e non 'per noi', funzionano meglio".
"Raccoglieremo volentieri questa sfida - ha spiegato Giacometti -perché è una cosa che ci fa lavorare meglio e con più ascolto, che è la cosa forse più importante che deve fare una banca. Grazie ancora a questa opportunità che ci ha dato l'associazione".
"E noi - ha concluso Vita - speriamo che molte altre associazioni, pubbliche e private e soprattutto bancarie, prendano esempio".
A cura di Askanews