Brasile, il Tribunale chiede l'arresto di Cesare Battisti
"C'è pericolo di fuga", possibile estradizione in Italia"
Brasilia (askanews) - L'Alta corte federale brasiliana ha disposto l'arresto di Cesare Battisti, il terrorista italiano per il quale il nostro Paese ha chiesto l'estradizione. Secondo la magistratura, infatti, c'è un concreto pericolo di fuga.
È più vicina, dunque, l'estradizione in Italia, dove il terrorista è stato condannato all'ergastolo in contumacia per quattro omicidi commessi negli anni '70.
L'avvocato dell'ex leader del gruppo Proletari armati per il comunismo (Pac), Igor San'Anna Tamasauskas, ha detto non aver ancora ricevuto alcuna notifica da parte della corte. Battisti vive nella città di Cananeia, nello Stato di San Paolo, dove ha un figlio di cinque anni.
Evaso di prigione nel 1981, Battisti riparò prima in Messico, quindi in Francia, dal 1990, dove il presidente socialista François Mitterrand aveva promesso di non estradare nessun militante di estrema sinistra che avesse rinunciato alla lotta
armata. Tuttavia, una volta arrivato al potere il presidente di destra Jacques Chirac, l'ex leader dei Pac lasciò la Francia per rifugiarsi in Brasile, nel 2004. Arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro, alla luce della richiesta di estradizione dell'Italia,
la Corte suprema brasiliana decise allora che spettava al presidente decidere in merito e l'ex capo di Stato, Luiz Inacio Lula da Silva, rifiutò di consegnare Battisti alle autorità italiane.
Il giudice Luiz Fux che ha firmato l'ordinanza di arresto, ha stabilito che l'attuale presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro (da sempre favorevole all'estradizione) ha il potere di rivedere l'atto di Lula e decidere se Battisti può rimanere in Brasile o essere estradato in Italia.
Secondo Fux, Battisti non ha acquisito il diritto di rimanere in Brasile a causa della decisione di Lula o per il fatto di avere un figlio. Battisti ora può ora fare appello alla Corte suprema.
A cura di Askanews