Argotec, la Pmi italiana che schiaccia i giganti dell'Aerospazio
Parla David Avino, Ceo dell'azienda torinese: andremo sulla Luna
Torino (askanews) - Un nano tra i giganti, ma scaltro e tenace come Davide contro Golia. All'inizio di dicembre 2018 la rivista Forbes Italia ha inserito la torinese Argotec tra le eccellenze nazionali del settore aerospaziale; unica Pmi tra colossi come Avio, Altec o Leonardo.
Fondata nel 2008, con un fatturato in continua crescita che nel 2017 ha superato i 3 milioni di euro (registrando un +155% rispetto all'anno precedente), 45 dipendenti di 30 anni di media, Argotec s'è ritagliata una nicchia di tutto rispetto nella Space economy, conquistando la fiducia di enti come la Nasa, l'Esa o l'Asi che gli ha affidato il coordinamento di tutti gli esperimenti italiani svolti sulla Stazione spaziale internazionale. Il Ceo è David Avino, ex ufficiale dell'Esercito con uno sguardo visionario, proiettato verso le stelle.
"È assolutamente un valore aggiunto avere tanti giovani che mettono dentro tantissima energia e soprattutto tante nuove idee che poi vanno indirizzate e incanalate - ha spiegato - hanno scelto noi perché, probabilmente, nell'ultimo periodo stiamo fecendo tante attività che non hanno solo un aspetto di buona comunicazione ma anche di concretezza. Stiamo inventando dei nuovi sistemi tutti fatti all'interno con un gruppo di ricerca e sviluppo e anche perché questo vuol dire che abbiamo molto investito sulle attività interne della nostra azienda che ci stanno portando dei frutti concreti".
Tra le nuove sfide in cantiere, la creazione di ArgoMoon, un nanosatellite che viaggerà fino alla Luna.
"Si tratta di un satellite veramente molto piccolo, 30 cm x20x10 e sarà l'unico satellite europeo imbarcato all'interno della Exploration Mission1, la missione Nasa che avrà come scopo principale quella di validare il nuovo shuttle che si chiama Space launch system (Sls). A fine del 2019 o inizio del 2020 ci sarà questo volo inaugurale, senza equipaggi e la Nasa ha scelto noi fra i 13 partecipanti, 10 sono piccoli satelliti americani, 2 sono giapponesi e l'unico europeo è quello di Argotec e dell'Agenzia spaziale italiana che si chiama Argomoon. Quello che fa è molto particolare perché verrà sganciato dal secondo stadio dell'Sls e si porrà in una posizione di foto, non solo per un aspetto storico ma soprattutto, siccome il secondo stadio in quella fase non ha telemetria, questo tipo di reportage fotografico è piaciuto molto alla Nasa perché è l'unico modo per tenersi in contatto col secondo stadio e verificare che anche gli altri satelliti verranno lanciati. Sembra semplice ma è molto complicato, perché il satellite verrà rilasciato, si dovrà accendere, capire dov'è finito e cercare il proprio obiettivo che è il secondo stadio dell'Sls. Avremo dei minuti molto concitati in cui il nostro satellite dovrà riconoscere dove si trova, riconoscere il proprio obiettivo e seguirlo per scattare tutta una serie di foto con validità operazionale e anche storica".
Argotec è famosa anche per il bonus food preparato per gli astronauti europei. Sono ormai storia i caffè spaziali bevuti da Samantha Cristoforetti e Paolo Nespoli sull'Iss o la cena "all'italiana", con tanto di lasagna e tiramisù, offerta da Luca Parmitano ai suoi compagni di missione. E anche stavolta...
"Possiamo annunciarlo - ha concluso Avino - Luca Parmitano andrà a condividere o gli verrà sottratto dagli altri crew members qualche pasto".
A cura di Askanews