È uscito "Jenny è pazza", il videoclip inedito di Vasco Rossi

Realizzato in motion graphic, è primo singolo, ha più di 40 anni

    Roma, (askanews) - È uscito martedì 18 dicembre, per Sony Music (Legacy) il videoclip inedito del brano "Jenny è pazza" di Vasco Rossi. Sette minuti e 55 secondi di video, di cui pubblichiamo un estratto, realizzato in motion graphic, con i disegni e le scenografie di Rosanna Mezzanotte - realizzati su carta e successivamente digitalizzati - e la regia di Arturo Bertusi, art director per l immagine di Vasco.

    "È stata una grande sfida realizzare il video di una canzone come Jenny è pazza, che ha più di quaranta anni, che è il primo singolo di Vasco, che è radicata nell immaginario e nel cuore di tutti i fan", ha spiegato Bertusi, secondo il quale, Jenny è anagraficamente "il prototipo" di un miracolo che Vasco compirà altre innumerevoli volte: più le sue canzoni sono autobiografiche, personali, profondamente intime, più diventano universali e di tutti. Inoltre, Jenny è una delle prime canzoni a trattare il tema del disagio esistenziale ed emotivo, dell emarginazione conseguente i pregiudizi della paura del diverso.

    "Ho subito condiviso la sfida con Rosanna Mezzanotte, da molti anni realizziamo insieme le copertine, l editing delle foto e le grafiche per Vasco - ha proseguito - Jenny nel video cade letteralmente a pezzi, il suo mondo interiore crolla insieme al mondo circostante; l abbiamo trascinata in un vortice in cui si materializzano i suoi ricordi più belli insieme ai peggiori incubi. Eppure ci siamo sempre presi cura di lei: l abbiamo disegnata, colorata, l abbiamo fatta entrare in mondi fantastici, abbiamo reso visibili (e per questo meno spaventose) le sue paure, fino ad aiutarla, partendo proprio da quei pezzi, a rimetterli insieme e ricostruire la sua identità. Questo processo, come un 'contagio benefico', è stato una vera catarsi emotiva per tutta la squadra, che ha lavorato a questo progetto con un amore e una passione quasi maniacali. Perché siamo tutti Jenny, o almeno lo siamo stati per un periodo della nostra vita".

    A cura di Askanews