Salvini: sospendere Inter-Napoli era una scelta dell'arbitro
Il ministro. "Non si può morire per una partita di pallone"
Pesaro (askanews) - Sospendere la partita Inter-Napoli per gli ululati razzisti degli ultras nerazzurri era "una scelta dell'arbitro" e non degli incaricati di pubblica sicurezza della Questura di Milano presenti a San Siro: "Io non sono ancora vicepresidente della Lega Calcio, non mi occupo di gestione nè faccio l'arbitro. Nella prossima vita farò l'arbitro, se ne avrò l'occasione". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a margine di una conferenza stampa a Pesaro sull'omicidio di Natale del 51enne Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia di 'ndrangheta.
"Ho detto che non si può morire per una partita di pallone e che convocherò per i primi giorni dell'anno società di calcio di A e B, tifoserie organizzate di A e B per riportare educazione e civiltà all'interno e all'esterno degli stadi di calcio. Poi lascio al mondo del calcio e alla sua totale autonomia la valutazione di come agire e reagire", ha concluso Salvini.
A cura di Askanews