Il 2018 di Greenpeace: lotta per clima e tutela degli ecosistemi
Diversi successi e molte battaglie da continuare
Roma (askanews) - Il 2018 di Greenpeace è iniziato con una spedizione scientifica di tre mesi in Antartico, per accendere i riflettori sulla bellezza e la fragilità di un'area tremendamente minacciata dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.
Un ecosistema cruciale per il pianeta, proprio come le foreste pluviali. Tra le vittorie ottenute nell'arco di quest'anno da Greenpeace, c'è stata la pubblicazione da parte di Wilmar, uno dei più grandi produttori di olio di palma al mondo, di un piano d'azione dettagliato per mappare e monitorare i propri fornitori e contrastare la deforestazione nel Sudest asiatico.
Dodici mesi dedicati alla difesa degli oceani, con la lotta all' inquinamento da plastica e importanti risultati sulla pesca sostenibile, come l'impegno chiaro e ambizioso del colosso del mercato europeo Bolton Food, primo in Italia con il marchio Rio Mare, per ridurre l'impatto ambientale della pesca del tonno.
Un anno, infine, che ha visto i leader del Pianeta incontrarsi a dicembre in Polonia, nell'ambito della COP24, senza riuscire a fissare obiettivi ambiziosi e azioni concrete di contrasto ai cambiamenti climatici. Passi concreti per abbandonare il carbone e difendere il clima che ha invece compiuto Generali, uno dei maggiori gruppi assicurativi europei, dopo un anno di intensa campagna condotta da Greenpeace e Re:Common, supportate da decine di migliaia di persone che hanno aderito al loro appello.
A cura di Askanews