Usa, Trump non dichiarerà l'emergenza nazionale "tanto presto"
Intanto è alle prese con lo shutdown più lungo della storia
Washington (askanews) - Il presidente americano, Donald Trump, ha fatto sapere che non dichiererà "tanto presto" l'emergenza nazionale paventata nel suo discorso sulla necessità di costruire il muro al confine tra Stati Uniti e Messico, per difendere il Paese dal potenziale arrivo in massa di migranti. Una mossa, dalla legalità dubbia che comunque gli permetterebbe di costruire il muro senza dipendere dal Congresso per ottenere i fondi necessari.
Parlando dalla Casa Bianca, Trump ha detto che sarebbe una
"soluzione facile" a cui però non intende ricorrere nell'immediato.
"Potrei farlo rapidamente - ha detto - ho il diritto di farlo. Ma non lo farò a breve, perché è una cosa di cui deve occuparsi il Congresso e stiamo aspettiamo che i democratici tornino a votare".
Trump, intanto, è alle prese con un altro problema, quello dello Shutdown del governo che ormai è il più lungo della storia americana. Iniziato il 22 dicembre 2018 ha battuto i 21 giorni raggiunti sotto la presidenza di Bill Clinton, nel 1996.
Il blocco che sta lasciando senza stipendio circa 800.000 lavoratori federali è causato dal mancato accordo tra repubblicani e democratici su una legge di spesa che dovrebbe finanziare diversi dipartimenti e agenzie federali. E il punto di scontro è proprio il finanziamento del muro con il Messico, preteso dal presidente americano Donald Trump, a cui si oppongono i democratici.
In ogni caso il presidente ha fatto sapere che firmerà la legge che consentirà di pagare a posteriori i dipendenti federali colpiti dallo shutdown. I dipendenti pubblici sono costretti a stare a casa senza retribuzione o chiamati a lavorare, visto che il loro ruolo è essenziale, senza però essere pagati.
A cura di Askanews