Museo della liquirizia di Rossano, oro nero (e dolce) di Calabria
Una storia di eccellenza: secondo museo di impresa più visitato
Rossano (askanews) - Gli antichi la chiamavano "radice dell'inferno" per la lunghezza delle sue propaggini che arrivano fino a due metri sottoterra. E invece la liquirizia, con la sua bontà e le sue proprietà medicamentose, è uno dei gioielli di Calabria, dove ne cresce una qualità superba, celebrata nel Museo della liquirizia di Rossano, in provincia di Cosenza, fondato dalla Amarelli, azienda che si occupa dell'oro nero, e dolce, fin dal 1500. Fortunato Amarelli ne è l'amministratore delegato.
"Il museo della liquirizia è una piccola impresa della cultura, 60mila visitatori l'anno, il secondo museo di impresa più visitato di Italia secondo le statistiche redatte dal Touring club qualche anno fa (il primo è quello della Ferrari a Maranello ndr) e un grande attrattore del nostro territorio: si visitano gli impianti della produzione, si racconta la nostra storia e credo che sia un bel modo per raccontare agli amanti della liquirizia come questo prodotto è nato e si è evoluto"
Nel museo ci sono attrezzature agricole, libri contabili, fin dal 1802, che rivelano un pezzo di storia d'Italia. "Il Museo della liquirizia è un luogo in cui si racconta una storia economica delle 80 aziende di liquirizia che nascono in Calabria agli inzi del 700 e costituiscono un vero e proprio distretto industriale, collaborando tra di loro e creando tantissimo export, anche perché la liquirizia, crescendo soltanto in Calabria, aveva una forte vocazione all'esportazione
Una vocazione che continua a tenere viva la tradizione della liquirizia e della Amarelli che è tra le 50 imprese che rappresenteranno la produzione italiana a Matera, capitale europea della cultura del 2019.
A cura di Askanews