Rap, valori e filosofia di vita secondo Ensi

Clash nuovo album del più grande freestyler italiano

    Milano, 29 gen. (askanews) - È un rapper puro e non le manda certo a dire, ma Ensi non è un opportunista che segue le mode, la sua musica e i suoi brani sono pieni di contenuti tutti da ascoltare. Ora, dopo "Clash freestyle", il brano manifesto, in cui rivendica il suo ruolo di pilastro dell'hip hop italiano, il primo febbraio esce il nuovo album Clash.

    "Mi piace rimarcare la mia attitudine, la mia provenienza, quello che rappresento nel rap italiano, ormai più di 10 anni di storia solida, in anni molto particolari perchè ho avuto la fortuna e il privilegio di assistere a dei cambi generazionali importantissimi dai primi 2000 ad oggi, quindi ho un bel bagaglio e in questo disco credo che si senta ed era giusto, in un'epoca come questa un po' confusa e varia intorno a questo genere di musica tornare a fare rap, con tutte le lettere maiuscole".

    Ensi se la prende con una parte della scena del rap italiano, che si è allontanata troppo dalla sua morale artistica e personale.

    "Lamento un pochino la povertà di contenuti dei testi, la grande diffusione di questo genere ha permesso a tutti di parlare anche di cose meno importanti, questo però è un genere basato sulla scrittura, quello che mi interessa è la profondità e la caratura della penna".

    "Vivo in guerra per morire in pace" è un po' la summa della Ensi-filosofia che lui spiega così.

    "Morire in pace è il desiderio di chiunque in questa vita travagliata, se vogliamo fare invece un parallelo col rap, il mio modo di farlo è comunque guerrigliero, ma di base c'è una rabbia costruttiva ed ecco perché morire in pace".

    Il divario tra sé e gli altri viene racchiuso anche nel singolo "Deng Deng". Una maturità artistica che è dovuta anche alla paternità che come conferma Ensi cambia prospettiva alla vita.

    "Mi ha responsabilizzato, mi ha dato degli orari un po' più umani, ha fatto emergere l'altruismo. Spesso in questa società individualista pensiamo solo a noi stessi invece il fatto di essere genitore ti dà un motivo più che importante per prenderti cura di qualcun altro".

    Il suo rappare è duro ma mai offensivo nei confronti delle donne a differenza di molti altri rapper.

    "Io sono fidanzato da tanti anni, sono padre di famiglia, certe cose non le ho mai dette, perché non fanno parte del mio modo di essere e del mio stile ma non mi permetto di giudicare un collega che nel suo rap butta dentro anche questi argomenti, non credo che se si alza il livello di violenza contro le donne sia colpa di Sfera Ebbasta o Snoop Dog o altri del genere. Ho sempre detto che la violenza sulle donne è un problema degli uomini, pensare che sia un problema del rap mi sembra esagerato".

    A cura di Askanews