A Roma la mostra 'Belle speranze: il cinema italiano e i giovani'
Pif: se i giovani capiscono gli errori le belle speranze ci sono
Roma, 30 gen. (askanews) - Fotogrammi, foto di scena e oggetti iconici tratti dalla filmografia italiana a tema giovani. Un percorso con oltre 150 pannelli che offre uno spaccato storico delle generazioni di ragazzi che hanno vissuto dal secondo dopoguerra ad oggi. "Belle speranze: il cinema italiano e i giovani (1948-2018)" il titolo della mostra multimediale fino al 15 marzo al Mattatoio Roma "La Pelanda".
Ideata da Fondazione Ente dello Spettacolo mette a fuoco l'identità dei giovani italiani dagli anni '40 a oggi attraverso film come "I vitelloni" di Federico Fellini, "Poveri ma belli" di Dino Risi, passando per i "Sapore di mare vanziniani", "Mio fratello è figlio unico" di Daniele Luchetti, "Ecce bombo" di Nanni Moretti, "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana e i recenti "Corpo celeste" di Alice Rohrwacher e "La Mafia uccide solo d'Estate" di Pif, del 2013. Il regista ha partecipato alla presentazione della mostra.
"Quando ti fai un esame di coscienza e capisci gli errori, le belle speranze ci sono. Rispetto al periodo di 'La Mafia uccide solo d'Estate' le speranze sono arrivate e il cambiamento c'è stato. Ma non bisogna gridarlo troppo, altrimenti potrebbe essere frainteso pensando che i problemi siano stati risolti. E non è vero. Però se io faccio un paragone tra un bambino di 10 anni di oggi e un bambino di 10 anni vissuto nella mia generazione a Palermo è chiaro che la sua è una vita migliore. E quindi le belle speranze si sono parzialmente confermate".
Una mostra che vuole restituire, attraverso l'immaginario cinematografico e non solo, l'esperienza politica, sociale, culturale e religiosa dei ragazzi italiani degli ultimi 70 anni. Per dare ai giovani la possibilità di osservare uno spaccato della gioventù dei propri genitori e dei propri nonni e far rivivere, a chi invece ha vissuto quegli anni, emozioni e ricordi.
A cura di Askanews