Brexit e videogame, il mercato britannico a rischio game over?
Il settore teme fuga di talenti e aumento dei costi
Londra, 1 feb. (askanews) - La Brexit fa paura anche a un settore riluttante a farsi coinvolgere in politica come quello dei videogame. Un centinaio di aziende britanniche ha firmato una petizione per chiedere di rimanere nell'Unione europea per non danneggiare un settore costituito da circa 2.000 studi in cui lavorano 20mila persone. Un terzo di loro vive in Europa.
"Potrei assumere i migliori in giro per l'Europa e portarli a lavorare col mio team. E invece non posso farlo più. Non solo perché magari avranno bisogno di un visto o un permesso di lavoro ma anche perché non si sentono più così benvenuti qui", spiega Nick Button-Brown, consulente che lavora nel settore.
Il timore è quello di perdere i talenti migliori, di vedere aumentare i costi di produzione e sparire molti studi, in fuga verso l'Europa per sfuggire all'isolamento. Paure che uno sviluppatore britannico ha sublimato col mezzo che conosce meglio: un videogioco, "Not tonight", in cui bisogna imparare a sopravvivere in una Gran Bretagna post Brexit grigia e depressa.
A cura di Askanews