Gasometro come spazio mentale: la fotografia di Carlo Valsecchi
A Bologna una mostra di immagini oltre la rappresentazione
Bologna (askanews) - Anche il restauro di un gasometro può essere, a pieno titolo, l'oggetto (e il soggetto) di un progetto artistico. Alla Pinacoteca Nazionale di Bologna Carlo Valsecchi espone 14 fotografie che raccontano il processo di mutazione del "Gasometro M.A.N. n.3", con un approccio che, fin dalle premesse, è molto particolare.
"Il mio - ha detto Valsecchi ad askanews - è un lavoro che si muove da sempre sul concetto di spazio, lo spazio mentale che diviene fisico e io, attraverso il mio lavoro, cerco di farlo ridivenire uno spazio mentale".
Il lavoro del fotografo, che dialoga con i luoghi alla ricerca di relazioni profonde, si muove intorno a una sorta di non colore che altera ulteriormente la relazione con l'oggetto-luogo quotidiano, scomposto di continuo, per poi venire ricomposto, alla fine del percorso espositivo.
"Già il trittico in sé - ha aggiunto l'artista - è una dichiarazione di quello che ho fatto, perché ci sono le tre fotografie scattate in tre momenti diversi, anche temporalmente, che denunciano proprio la trasformazione del gasometro".
La trasformazione, poi, è anche quella che avviene dal lato dello spettatore, che le immagini fanno scivolare in una dimensione altra della fotografia. Dove le cose si fanno più fluide e i parametri assumono una luminosità che ha qualcosa di metafisico.
"L'invisibile - ci ha confidato Valsecchi - in sé contiene un meraviglioso enigma, fin dove mi posso spingere non ne ho paura e continuo a ricercare in realtà il limite, continuo a proseguire nella mia ricerca. Io non lavoro con il codice della rappresentazione in quanto narrazione o documentazione".
E allora, come sempre, si arriva alla domanda chiave: ma che cos'è la realtà?
"La realtà - ci ha risposto Carlo Valsecchi - è ciò che ho di fronte, sapendo che, in realtà, potrebbe non esistere".
La mostra bolognese, promossa così come il restauro del gasometro dal Gruppo Hera, resta aperta al pubblico fino al 31 marzo.
A cura di Askanews