"La mia seconda volta", film per i giovani: attenti alle droghe
Aurora Ruffino e Simone Riccioni: è ispirato a Giorgia Benusiglio
Roma, 27 feb. (askanews) - Nella vita ogni scelta ha un peso e comporta delle conseguenze. Soprattutto quando si sta crescendo ed è facile commettere errori. Un messaggio forte quello del film "La mia seconda volta" di Alberto Gelpi, ispirato alla storia di Giorgia Benusiglio, che a 17 anni ha rischiato la vita per una mezza pasticca di ecstasy e si è salvata grazie a un trapianto di fegato.
A raccontare il film in uscita dal 21 marzo, due dei protagonisti, Aurora Ruffino e Simone Riccioni, che lo ha anche prodotto. A chiederglielo è stata proprio Giulia, sua cara amica.
"Ci siamo incontrati tempo fa e mi ha chiesto se avevo l'ardire di produrlo, ed ecco qua, 'La mia seconda volta'". Nel film Giorgia è interpretata da Mariachiara Di Mitri, Aurora Ruffino, invece, è Ludovica, che sogna di diventare scenografa e nella vita ha fatto scelte sbagliate. Ma dagli errori ha imparato. Simone è Davide, assistente del professore di scenografia all'Accademia delle Belle Arti di Macerata e fratello di Giorgia.
"Di reale ci sono dei momenti della vita reale di Giorgia, poi il film è stato romanzato, è stata creata la storia intorno alla vicenda di questa ragazza". Un film semplice, che adotta un linguaggio semplice proprio per arrivare ai ragazzi. "La mia seconda volta" fa anche parte del progetto "CineEducando" per le scuole. Molti gli studenti di medie e superiori che hanno aderito e vedranno il film. Aurora Ruffino:
"Questo film nasce dal desiderio di rendere consapevoli i giovani e i giovanissimi, ragazzi dagli 11 anni in su, sui rischi e i pericoli connessi all'uso di droghe".
"Non è un film sulla tossicodipendenza, ma un film che analizza i rischi che possono esserci anche dietro l'assunzione occasionale, perché questo è il fenomeno più diffuso.
Questa cosa di dire: che mi può succedere per una volta? Invece la storia di Giorgia ci insegna che anche quella sola volta può bastare a rovinarsi la vita".
Responsabilizzare i giovani, ma con un messaggio forte di speranza, Giorgia stessa.
"E' lei la speranza, la forza di questo film, è la sua storia ed è vera e nessuno può permettersi di giudicare".
A cura di Askanews