Niki Lauda, la leggenda nel segno del cavallino rampante
Il campione austriaco morto il 20 maggio 2019 a 70 anni
Milano, 21 mag. (askanews) - Primo agosto 1976, gran premio di Germania di Formula 1; questo terribile schianto con la sua Ferrari sul circuito del Nurburgring segnò per sempre la vita e la carriera di uno dei più grandi piloti di Formula 1 di tutti i tempi: Niki Lauda, morto la notte tra il 20 e il 21 maggio 2019, a 70 anni, in una clinica svizzera, per complicazioni seguite a un trapianto di polmone a cui era stato sottoposto nel 2018.
Austriaco di Vienna, classe 1949, Lauda è considerato a tutti gli effetti un simbolo della Formula 1; il suo nome è legato indissolubilmente alla Ferrari, scuderia con cui corse per 4 stagioni, conquistando due volte il titolo iridato. Nell'ambiente era soprannominato "il computer" per la sua abilità nel mettere a punto le vetture che portava in pista, esaltandone i pregi ed identificandone anche i più piccoli difetti.
Il campionato del mondo piloti lo vinse per tre volte, oltre alle due con la Ferrari, nel '75 e nel '77, lo conquistò anche nell'84 al volante della McLaren. Ha disputato 171 Gran Premi, vincendone 25, con 24 pole position e altrettanti giri veloci.
La sua carriera è costellata di successi ma anche di problemi di salute, in buona parte scaturiti proprio dal grave incidente del Nurburgring che lo lasciò sfigurato al volto a causa delle ustioni. Lui però non si diede per vinto e con una forza d'animo divenuta leggendaria, dopo solo 42 giorni, seppur provato e sofferente, tornò in pista nel Gran premio d'Italia giungendo quarto e conquistando punti utili per il mondiale che concluse al secondo posto, a un solo punto dal suo storico rivale, James Hunt.
Passato alla Brabham nel 1978 si ritirò temporaneamente dopo 2 stagioni per poi ritornare in pista nell'82 al volante della McLaren con cui conquistò il suo terzo titolo iridato nell'84, prima del ritiro definitivo dalle gare nel 1985.
Rimasto nell'ambiente è stato commentatore sportivo e consulente di diverse scuderie, tra cui Ferrari e Jaguar e presidente onoroario di Mercedes. A lui si deve l'arrivo in squadra del pluricampione Lewis Hamilton.
Lauda, tra le altre cose, era anche un appassionato pilota d'aerei, fondatore e proprietario di due compagnie aeree la Laudair, assorbita nel 2012 dall'Austrian Airlines e la low cost Niki, oggi Laudamotion.
A cura di Askanews