Red Bricks Foundation: grazie a X Factor ma ora ci evolviamo
Dal nuovo singolo "Ho perso la testa" al palco con Pete Doherty
Roma, 4 lug. (askanews) - Sonorità brit-rock, con richiami alla scena underground anni '70. Dopo l'esperienza di "X Factor" i Red Bricks Foundation tornano in una nuova veste con l'etichetta discografica Fenix Entertainment con "Ho perso la testa", il loro primo singolo in italiano. Ce ne hanno parlato gli storici fondatori della band romana, l'anima rock Lorenzo Sutto, con i pantaloni di pelle e gli stivali nonostante i 40 gradi, e Claudio Cossu.
Un brano nato per mettersi alla prova, esplorare: "Soprattutto una sfida contro noi stessi, l'italiano è stato sempre visto come un mostro a tre teste, invece ora stiamo lavorando per capire se possiamo farcela e crediamo sia venuto bene, è una canzone nostalgica, con poche immagini chiave descrive bene una situazione in cui mi trovavo e ne sono molto fiero".
Il gruppo promette nuovi sound, un'evoluzione:
"Stiamo lavorando con molti professionisti come Steve Lyon, abbiamo avuto questa opportunità, è un grande produttore internazionale e ci permette di sperimentare molto".
"Il core della nostra estetica musicale sarà sempre l'Inghilterra e quei gruppi che abbiamo sempre avuto come riferimento, ma provare a cambiare il sound anche in Italia è una bella sfida che ci stiamo ponendo".
L'esperienza in tv ha aperto nuove opportunità: "Abbiamo cantato con Sting, siamo stati trattati da professionisti, è allucinante vedere tutto quello che puoi avere... l'obiettivo per noi è tornare a quei livelli senza 'X Factor', con le nostre forze, siamo davvero grati per quella esperienza, hanno creduto in noi, soprattutto Asia, che purtroppo poi ci è stata tolta".
Un successo improvviso. Anche se da circa 10 anni fanno indie-rock. "Per anni abbiamo suonato in bettole e io sono stato sempre visto come quello vestito strano, ora c'è la gente che ci guarda e ci dice che siamo cool, ma noi non siamo mai cambiati".
Il 5 luglio a Roma, un appuntamento importante: sul palco del Social Park con un loro idolo ammirato esattamente 4 anni prima da fan a Milano. "Stare quattro anni dopo sul palco insieme a Pete Doherty è fantastico, un sogno che si avvera".
E già sono al lavoro sul prossimo brano, "Vampiro Europeo":
"Torniamo alle origini del rock 'n roll, un brano molto cattivo con immagini forti, sarà divertente vedere cosa penserà il pubblico". "Non parla di Brexit, ma di una situazione quasi kafkiana di un artista che si ritrova a portare avanti un discorso sulla fama e sulla popolarità ma il legame con l'Europa noi lo sentiamo molto forte".
A cura di Askanews