Applausi per "J'accuse", Barbareschi: Mostra non è tribunale
Il film di Polanski con Jean Dujardin, Louis Garrel e Seigner
Roma (askanews) - E' stato lungamente applaudito "J'accuse", l'opera monumentale di Roman Polanski con una ricostruzione storica accurata che mostra come il caso Dreyfus abbia creato in qualche modo il germe che ha portato all'Olocausto.
Luca Barbareschi, produttore del film, a proposito delle polemiche nate dopo le dichiarazioni del Presidente della giuria Lucrecia Martel, ha sottolineato che la Mostra non è un tribunale morale, ma è un luogo in cui far vivere l'arte.
Emmanuelle Seigner, che festeggia i 30 anni di matrimonio col regista proprio il giorno in cui a Venezia viene proiettato il suo film, ha detto: "Quello che posso dire è che questo sentimento di persecuzione è facile da capire pensando alla sua vita".
Jean Dujardin, che regala una splendida interpretazione dell'ufficiale Georges Picquard, che scopre che sono state falsificate delle prove per condannare Dreyfus, ha detto: "Quello che mi resterà è la fierezza di aver fatto un film così, che serve, l'esperienza e la fiducia. Sono ruoli che ti danno fiducia. Non è facile arrivare davanti a Roman Polanski, questo piccolo uomo ti chiede molto, non si risparmia mai, può essere molto duro. Allo stesso tempo, quando sente che puoi andare ti dice: con calma, azione, vai! E' come la voce di uno sciamano che ti guida".
A cura di Askanews