Carolina Rosi: mio padre regista scomodo. Oggi c'è più censura
La figlia del grande Francesco a Venezia con "Citizen Rosi"
Roma (askanews) - E' un racconto che Carolina Rosi fa del padre, il grande regista Francesco Rosi, il documentario "Citizen Rosi", presentato Fuori Concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Nel film diretto da Carolina e da Adele Gnocchi si succedono immagini dei suoi film, il racconto in prima persona e le voci di altri registi come Giuseppe Tornatore e Roberto Andò.
Quello di Rosi è sempre stato un cinema con una forte impronta civile e la figlia ha detto: "Lui è sempre stato un regista scomodo ma il senso di responsabilità e l'amore per il proprio Paese lo hanno sempre spinto ad andare avanti".
Nel panorama del cinema italiano non esiste un altro Rosi, secondo la figlia del regista, che è convinta che oggi ci sia più censura, meno libertà tra i produttori. Carolina, oggi attrice di teatro e direttore artistico della Compagnia Luca De Filippo, ha sottolineato a Venezia come il padre attraverso i suoi film volesse far comprendere meglio i periodi bui dell'Italia, a tutti, soprattutto ai giovani.
A cura di Askanews