Lampedusa, salme all'Oasi della Speranza per il riconoscimento
Il sindaco Martello: è una scena che non volevamo più rivedere
Lampedusa, 7 ott. (askanews) - Sono state trasferite all'Oasi della Speranza, accanto al santuario della Madonna della Speranza di Lampedusa, i primi cadaveri recuperati in mare dopo il naufragio della notte tra il 6 e il 7 ottobre 2019 a sei miglia dalle coste dell'isola siciliana per il riconoscimento da parte dei 22 naufraghi sopravvissuti. Tra coloro che ancora risultano dispersi ci sono diversi bambini tra cui una bimba di appena 8 mesi.
Il commento ad askanews del sindaco di Lampedusa, Totò Martello.
"Questa è una scena che non volevamo più vedere. Dopo la memoria del 3 ottobre, pensavamo che non ci fosse più bisogno di commemorare ancora morti. Invece il fenomeno dei migranti non solo non è stato risolto, ma il problema c'è ancora e quello che succedeva prima continua succedere oggi".
Basta campagne elettorali sui morti, ha aggiunto il primo cittadino dell'isola. La politica è diffidata...
"Tutti i discorsi fatti in Italia sui porti chiusi, i porti aperti - ha concluso il sindaco - se non si affronta il fenomeno delle migrazioni, se non l'Europa non siede attorno a un tavolo coinvolgendo i Paesi rivieraschi del Mediterraneo, continueremo ad assistere sempre a queste scene macabre. Non è una cosa stupida. Siamo qui da stanotte sulla banchina a guardare morti".
Continuano intanto le ricerche in mare dei dispersi. Secondo i sopravvissuti, sull'imbarcazione viaggiavano circa una cinquantina di persone tra cui diverse donne e bambini.
A cura di Askanews