Coronavirus, le Pmi riorganizzano il lavoro con la filiera corta

L'esempio virtuoso della Liquori Toro di Tocco da Casauria (Pe)

    Pescara, 15 apr. (askanews) - Filiera corta, senza intermediari tra azienda e consumatore e nuovi sistemi digitali B2B per comunicare direttamente con gli specialisti del settore. Le Piccole e medie imprese italiane (Pmi) stanno riorganizzando il proprio flusso di lavoro per far fronte al periodo di lockdown e mobilità ridotta dettato dall'emergenza coronavirus.

    Un esempio virtuoso in tal senso è la Liquori Toro, distilleria abruzzese fondata nel 1817 e diretta da Fabrizio Mascioli, famosa per il "Centerba Toro" realizzato con erbe aromatiche della Maiella.

    Francesco Santilli è il direttore commerciale dell'azienda di Tocco da Casauria, nel Pescarese.

    "Com'è possibile fare filiera corta? Noi abbiamo sviluppato questo concetto tramite diverse modalità strategiche - ha spiegato il manager - in primis, fondamentale è il nostro sito per l'e-commerce: liquoritoro.it affiancato da attività simpatiche che hanno portato ad ottimi risultati quali la televendita con i nostro consumatori fidelizzati nei vari anni e le richieste e curiosità alle quali rispondiamo alzando la cornetta ed 'entrando nelle case delle persone', facendo loro compagnia in questo momento di quarantena".

    Naturalmente si tratta di un sistema temporaneo, che da un lato tampona l'emergenza contingente e dall'altro prepara il terreno per la ripartenza nella cosiddetta "fase 2" dell'emergenza dovuta alla pandemia di Covid-19.

    "Per quanto concerne la 'Fase 2' - ha concluso Santilli - quella in cui i nostri agenti presenti sul territorio nazionale e internazionale avranno di nuovo la capacità di muoversi e ridialogare con i vari player come specialisti, grossisti e Gdo (Grande distribuzione organizzata, ndr) nazionali e internazionali, saranno facilitati per poter limitare la mobilità ed efficientare le loro communicazioni tramite un gestionale B2B che permetterà di comunicare digitalmente e compensare quelle mancanze di presenza e comunicazione che normalmente eravamo abituati a garantire ma che ad oggi è difficile preservare per via delle limitazioni di questa 'fase 2' che presto vivremo".

    A cura di Askanews