Coronavirus, Cina: nessuna prova che virus è nato in laboratorio

Portavoce ministero Esteri cinese: "Teoria priva di fondamento"

    Pechino, 16 apr. (askanews) - "Non esiste alcuna prova scientifica che il coronavirus abbia

    avuto origine in un laboratorio cinese".

    Lo ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, dopo le indiscrezioni diffuse da alcuni organi di stampa americani su una presunta indagine

    dell'intelligence statunitense su una possibile origine artificiale del virus Sars-Cov2 che ha dato origine alla pandemia di Covid-19.

    "La posizione della Cina sull'origine e i percorsi del contagio del nuovo coronavirus è stata chiara - ha dichiarato Lijan in modo anche irrituale, con toni fin troppo pacati rispetto al

    consueto - riteniamo che si tratti di un problema scientifico che dovrebbe essere studiato da scienziati e medici esperti".

    "Vorrei ricordare - ha precisato - che il capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e migliaia di esperti in tutto il mondo hanno affermato che non ci sono prove che il

    virus sia stato creato in laboratorio".

    In effetti, sono tanti gli scienziati che hanno escluso l'origine artificiale del Sars-Cov2. Lo stesso Istituto superiore si Sanità italiano si è espresso a favore della zoonosi (origine

    animale) con un probabile ruolo dei pipistrelli che notoriamente sono un bacino di coronavirus e almeno due dei loro coronavirus tipici condividono l'88% della sequenza genetica con quella del Sars-CoV2, anche se si indaga ancora su come sia stato possibile

    il passaggio dagli animali all'uomo.

    La stessa prestigiosa rivista scientifica Nature, in uno studio ha spiegato come la famosa proteina Spike, la "cresta" con cui il virus si aggancia alle cellule umane, ha una struttura talmente efficace che la rende, con estrema probabilità, frutto di una "selezione naturale".

    "La Cina in ogni caso - ha concluso il capo della diplomazia di Pechino - continuerà a lavorare con gli altri Paesi, aiutandosi a vicenda e riunendosi per vincere questa lotta tra l'umanità e una grave malattia".

    A cura di Askanews