Ivi: anche con cancro e malattie rare è possibile diventare madri

Grandi progressi della PMA consentono gravidanze senza rischi

    Roma, 27 apr. (askanews) - Oggi la maternità non è più preclusa alle donne affette da una neoplasia o da malattie rare. Gli enormi progressi fatti dalla ricerca scientifica nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA) consentono di assicurare anche a queste pazienti la possibilità di portare avanti una gravidanza senza correre rischi per la propria salute e quella del feto.

    Daniela Galliano, direttrice del Centro IVI di Roma, spiega:

    "Uno degli aspetti più delicati legati al tumore è quello della fertilità che può essere compromessa dalle cure oncologiche.

    Il 10% dei tumori colpisce donne al di sotto dei 45 anni in cui è sempre più forte il desiderio di preservare la propria fertilità e questo oggi è reso possibile dalla crioconservazione degli ovociti che permette di mantenere le stesse percentuali di gravidanza che in fecondazione in vitro otteniamo con gli ovociti a fresco. Vorrei quindi sensibilizzare le donne che hanno ricevuto una diagnosi di tumore e che ancora non hanno avuto figli ad attivarsi il prima possibile per preservare la propria fertilità prima di iniziare le cure oncologiche".

    Anche per le donne affette da malattie rare, lo sviluppo della ricerca nel settore della PMA si è rivelata preziosa.

    "Per quanto riguarda le malattie genetiche - aggiunge Daniela Galliano - vorrei sottolineare l'importanza del Test Genetico Preimpianto negli embrioni di coppie che abbiano già avuto un figlio malato di una malattia genetica come fibrosi cistica, policistosi renale, distrofia miotonica ed altre, o che entrambi sappiano di esserne portatori. In questo modo possiamo evitare la trasmissione della malattia ai figli e anche alle generazioni successive".

    IVI è al fianco delle pazienti oncologiche già dal 2007, offrendo il programma gratuito di preservazione della fertilità "Madre dopo il cancro", grazie al quale più di 1.200 donne affette da neoplasie hanno potuto preservare presso le cliniche IVI la propria fertilità senza dover sostenere alcun costo e senza nessun obbligo di utilizzo.

    A cura di Askanews