Coronavirus, la gestione dei rifiuti potenzialmente infetti

Testimonianza degli operatori sanitari dell'ospedale di Cremona

    Cremona, 28 apr. (askanews) - Tra i problemi causati dalla pandemia di Covid-19 c'è anche quello dell'accumulo e il successivo smaltimento, di rifiuti speciali, potenzialmente infetti provenienti soprattutto dagli ospedali. Qui siamo a Cremona, uno dei focolai iniziali della pandemia in Italia e tuttora una delle zone del Paese più colpite dall'emergenza coronavirus, anche se gli ultimi dati parlano di una situazione in miglioramento.

    Nel mese di marzo 2020, quando la pandemia è esplosa in tutta la sua drammaticità, la quantità di rifiuti sanitari potenzialmente infetti è triplicata rispetto al mese precedente e si è dovuto pensare a come smaltirli riducendo al minimo il rischio di contagio.

    Lorenzo Cammelli, direttore scientifico dell'ospedale di Cremona

    e Maria Rosaria Vino, responsabile della gestione dei rifiuti ospedalieri.

    "Il rischio per gli operatori che si occupano dello smaltimento - ha spiegato Cammelli - non è diverso dal punto di vista qualitativo da quello che succedeva prima. Però abbiamo fatto formazione per gli operatori, sulla vestizione e svestizione. Chi si occupa del trasporto, invece, si trova il contenitore chiuso per cui non c'è un rischio aggiuntivo".

    "Abbiamo avuto settimane in cui sono anche stati triplicati - ha aggiunto Maria Rosaria Vino - in media sono raddoppiati, adesso stanno cominciando a calare. Abbiamo chiesto alla ditta di intensificare i ritiri e non abbiamo avuto problemi con la ditta".

    L'importante resta sempre esercitare la dovuta cautela nel maneggiare e preparare i contenitori dei rifiuti e le precauzioni - come hanno spiegato l'operatore Luciano Masseroni, e l'infermiere Omar Semiali - non sono mai troppe.

    "Maneggiando i potenzialmente infetti e poi raccogliendo gli altri tipi di rifiuti che non si sa da che reparto arrivino - ha ammesso Masseroni- le precauzioni le dobbiamo prendere, sicuramente".

    "L'importante è non riempirli troppo - ha aggiunto Semiali - altrimenti c'è il rischio che la chiusura non sia corretta. Abbiamo anche un'attenzione a una chiusura corretta".

    A cura di Askanews