Pareti rosa e divanetti a forma di barboncino. Ecco lady Adriano (non l'Imperatore, quello sano)

Simonetta Sciandivasci

Prima che il Barcellona vendesse suo marito ai turchi del Besiktas (una storia drammatica, quasi un sequel di “L’ora di tutti” di Maria Corti), la signora Manuelli Correia, coniugata all’Adriano brasiliano sano del calcio (l’altro vive ora nella favelas più pericolosa di Rio, ha preso qualche chilo e non è propriamente felice), aprì un negozio di abbigliamento per bambine (sempre meglio che scrivere favole). Si chiamava “Dolce City” e lei si era presa anche il carico dall’arredamento interno, scegliendo pareti rosa, divanetti a forma di barboncino, lampadari di finto cristallo tipiche di tutte le camerette di bambine che si rispettino e soprattutto, scacchiere, perché alle cinquenni va somministrato il giusto mix di Pretty Woman e aerobica cerebrale. Dopo il trasferimento in Turchia, non ci sono sue notizie rilevanti (non che prima ne facesse trapelare chissà quante), ma su Twitter ogni tanto viene reclamata con l’hashtag #exbarcawags. Manca, manca moltissimo: nessuno ha indossato cinture fascianti a forma di ranuncolo nero gigante carbonizzato con la sua stessa disinvoltura. Aspettiamo, fidenti, la sua collezione di chador.

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