Ode al super toscano
Maurizio Landini l’ha messa giù dura: il governo Renzi fa solo annunci ed è peggio di quello Berlusconi. Per il premier toscano un’accusa non solo ingiusta ma insidiosa, perché punta ad azzerare quanto comunque ha fatto finora: gli 80 euro in busta paga, l’eliminazione dell’Irap sui contratti di lavoro stabili, la decontribuzione dei neo assunti.
Landini insomma vuole smontare la fama di “Super Tuscan”, super toscano, che accompagna il presidente del Consiglio. Lo stesso titolo che ha reso celebri i rossi di blend bordolese della sua regione. Etichette che, peraltro, hanno iniziato il 2015 alla grande. Il prezzo migliore è stato spuntato dal Masseto 2006, 6.600 sterline (più di novemila euro), il cru di Bolgheri forse più esclusivo visto che è coltivato su soli sette ettari di terroir toscano della Tenuta dell’Ornellaia. Il meno “costoso” del team dei vini che danno vita al Liv-ex Super Tuscan 50 è il Tignanello 2011 che oggi si scambia a 570 sterline la bottiglia. Secondo il sito specializzato wineinvestment.com il prezzo medio di tutte le annate di tutti e cinque i Super Tuscan – Sassicaia, Ornellaia, Masseto, Tignanello e Solaia – ha raggiunto nel primo trimestre del 2015 il valore di 1.995 sterline, cioè 2.725 euro. Per chi è alla ricerca di segnali positivi per avvalorare la tesi dell’avvenuta inversione del ciclo economico l’andamento rialzista nei prezzi dei migliori rossi di Toscana rappresenta un ulteriore utile tassello per comporre il puzzle “l’Italia è uscita dal tunnel della crisi”. Landini magari non li beve, ma un calice di un Super Tuscan saprebbe ammorbidire anche i suoi giudizi sul governo del Rottamatore.
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