Un'etichetta per cinesi
Numeri da record nel 2014 per il turismo cinese. Ben 117 milioni di viaggiatori cinesi all’estero in un solo anno. Tutti in fila per vedere il Louvre o per fotografare New York. Una incredibile occasione di business regalata dalla globalizzazione alla modernità. E l’enologia italiana come ne può approfittare? I cinesi ancora bevono poco vino e quel poco che bevono è soprattutto rosso, ma quando sono all’estero per turismo sono sperimentatori e possono essere “educati” a conoscere etichette che poi, una volta tornati a casa, potranno continuare a consumare. E in questo caso con dei neofiti consumatori cinesi il packaging della bottiglia può essere una sorta di killer application enologica. Secondo uno studio, condotto da Luiz de Mello e Ricardo Pires Gonçalves de Borobia dell’Università autonoma della Catalogna tra i consumatori spagnoli, i colori preferiti sono il marrone, il giallo, il nero ed il verde soprattutto se associati a etichette con forme rettangolari o esagonali. Infatti, non è tanto il solo colore o la semplice forma che caratterizzano un etichetta vinicola a essere vincente, ma il combinato dei due insieme. La spiegazione sottostante la persistenza dei gusti dei consumatori in favore di taluni binomi forma-colore dell’etichetta può essere spiegata in vario modo. Alcuni colori, ad esempio, il giallo e il verde evocano sensazioni di eccitazione e rilanciano l’immaginazione di territori o zone, il verde poi è associato da chi acquista anche al concetto di calma e tranquillità una sensazione che sopravvive a livello trasversale tra le varie culture. Il marrone e il nero, invece, sono percepiti come colori formali e “mascolini” quindi preferiti da consumatori con queste inclinazioni. Un rettangolo colorato di nero pare dunque essere l’etichetta vincente per conquistare il viaggiatore cinese a spasso per il mondo.
Il Foglio sportivo - in corpore sano