Rosso v. Mafia Capitale

Edoardo Narduzzi
Dopo le nuove puntate dell'inchiesta Mafia Capitale, le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del sindaco Ignazio Marino e del presidente del Lazio Nicola Zingaretti. In realtà le due posizioni non sono simili. Marino è un marziano lontano anni luce dai rapporti di potere del Pd romano, mentre Zin

    Dopo le nuove puntate dell’inchiesta Mafia Capitale, le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del sindaco Ignazio Marino e del presidente del Lazio Nicola Zingaretti. In realtà le due posizioni non sono simili. Marino è un marziano lontano anni luce dai rapporti di potere del Pd romano, mentre Zingaretti è stato definito come “figlio politico” dal ras degli ex comunisti romani, quel Goffredo Bettini inventore del modello Roma. Uno degli arrestati chiave, Luca Odevaine, ha lavorato gomito a gomito per cinque lunghi anni con Zingaretti, capo della polizia provinciale di Roma. Odevaine, quello che nei filmati conta i contanti delle tangenti intascate e spiega cosa deve fare per farle sparire in Venezuela. Odevaine, in galera da sei mesi, ha iniziato a collaborare con i magistrati. Peccato per tutto questo fango sul Lazio. Discredito internazionale per una regione che nell’enologia sta invece facendo passi avanti da gigante. Il Montiano, un Merlot in purezza prodotto dalla cantina Falesco, è oggi il vino simbolo di questo terroir. L’annata del 1997 ha preso il miglior rating, 96/100, da Robert Parker, ma bene sono andate anche l’annata del ’99, 95 punti, e quella del 2000, 94/100. E ancora 92/100 per le vendemmie del 2006, del 2008 e del 2010. Una serie lunga di punteggi sopra la barriera snodo dei 90 punti da parte del Wine Advocate a confermare la raggiunta maturità internazionale della qualità del miglior rosso laziale che nelle aste viene comunemente scambiato per 50 euro. Un vino che neppure esisteva solo venti anni fa, a riprova che si può innovare e fare bene con il sano lavoro pure nel Lazio.