Amarone per Alfano

Edoardo Narduzzi
Al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, la storia repubblicana ha affidato un compito non facile: gestire la risposta al primo attacco terroristico internazionale nella capitale pensato e realizzato come un'azione di guerriglia urbana. Roma sarà colpita dal Daesh, ormai è solo questione di quando

    Al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, la storia repubblicana ha affidato un compito non facile: gestire la risposta al primo attacco terroristico internazionale nella capitale pensato e realizzato come un’azione di guerriglia urbana. Roma sarà colpita dal Daesh, ormai è solo questione di quando. Teste di cuoio e macchina della sicurezza dovranno dimostrare una capacità di risposta molto migliore di quella parigina, dove nessuna unità delle polizia ha saputo intercettare un singolo commando mentre colpiva nell’arco di circa un’ora in vari punti della città. Alfano dovrà impartire l’ordine di sparare per uccidere anche se non vi è la piena certezza che si tratta di un kamikaze. Sono cambiate le regole di ingaggio per volontà non italiana e il responsabile del Viminale ha oggi un solo mandato: proteggere il maggior numero possibile di vite umane.
    Serve alcol di ottima qualità nelle vene di Alfano che non può permettersi alcuna paura, alcun tentennamento. Un Amarone, vino di bacca rossa dai tannini intensi e dalla gradazione robusta. Una perla unica di blend di autoctoni italiani capace di risvegliare tutti i sensi in chi lo degusta.  Più di tutti l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva di Giuseppe Quintarelli che, dall’alto dei suoi 17 gradi, è una miscela di energia unica al mondo. Premiato con i suoi 754 dollari da Wine Searcher, il più autorevole motore di ricerca inglese sui vini, come il vino italiano mediamente più costoso del 2014, l’Amarone di Quintarelli è anche una testimonianza delle capacità dell’imprenditoria artigianale made in Italy. Dodici ettari vitati e 60mila bottiglie prodotte ogni anno riservate esclusivamente alle uve migliori raccolte.